Flc Cgil: nell’istruzione pubblica ”si prospetta macelleria sociale”

Accanto all’iniziativa del ricorso al Tar contro la circolare sulle iscrizioni, continua la protesta frontale della Flc-Cgil contro la riforma, che raggiungerà l’apice nello sciopero generale del prossimo 12 marzo. Per il segretario generale Mimmo Pantaleo, nell’istruzione pubblica “si prospetta una ulteriore macelleria sociale“, sottolineando che nel prossimo anno ci saranno 25.000 insegnanti in meno.

Quelle che la Ministra Gelmini definisce riforme si traducono esclusivamente in tagli pesantissimi senza alcuna logica di cambiamento organizzativo, didattico e di programmi. Si peggiora di giorno in giorno – afferma il sindacalista – la qualità dell’apprendimento, negando alle nuove generazioni il diritto allo studio. I regolamenti sulla secondaria superiore, peraltro non ancora pubblicati e quindi privi di qualsiasi efficacia, hanno come unica logica quella di ridurre le ore d’insegnamento e il numero delle materie, nonché la cancellazione di tutte le sperimentazioni. Nella primaria, dopo avere demolito l’esperienza del modulo innovativo dei tre insegnanti sulle due classi, il prossimo anno ci sarà meno tempo pieno e, soprattutto, l’impossibilità di garantire il modulo delle 30 ore“.

Secondo Pantaleo, inoltre, “si svuota di ogni contenuto culturale e didattico l’obbligo scolastico, le scuole sono senza soldi e molti edifici scolastici cadono a pezzi o sono insicuri“. “Un vero e proprio disastro che – conclude il leader della Flc - determinerà nel prossimo anno

25.000 docenti e 15.000 Ata in meno mentre la Ministra Gelmini intende dare soldi alle scuole private. E’ ora di ribellarsi al massacro della scuola pubblica“.