
20 bandiere e 23 manifestanti: partenza soft della protesta contro il ministro
I Cobas della scuola hanno aperto le manovre di autunno contro le riforme del ministro Gelmini con una manifestazione nazionale culminata con l’appuntamento del mondo della scuola davanti al ministero dell’istruzione di viale Trastevere a Roma venerdì mattina.
Ad ascoltare il leader dei Cobas, Piero Bernocchi, c’erano 23 manifestanti e 12 poliziotti in divisa (e 3 o 4 in borghese); prima della conclusione della manifestazione i presenti erano scesi a 13.
Un po’ poco per una manifestazione nazionale che avrebbe dovuto lanciare un monito al ministro.
Tra gli striscioni stesi davanti al ministero c’era un “NO al taglio di 200 mila posti“: un titolo un po’ enfatico che forse è la chiave di questa partenza un po’ sottotono della mobilitazione d’autunno.
Le cifre dei tagli previste dalla manovra finanziaria (documentate da Tuttoscuola nei giorni scorsi con identificazione precisa delle quantità, dei tempi e dei governi che le hanno decretate) sono così alte da sembrare inverosimili e forse, dopo tanti allarmi esagerati per l’attenti al lupo, questa volta il popolo della scuola sembra non crederci più e resta indifferente e perplesso.
Forse l’autunno, quello caldo degli studenti che okkupano per protestare contro il ministro di turno e quello delle mamme in corteo e dei bambini con i palloncini listati a lutto, deve ancora arrivare.
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