Virgilio: quando la responsabilità viene capovolta

Al Liceo “Virgilio” di Roma – al centro dell’attenzione per una serie di episodi negativi da parte di un gruppo (limitato) di studenti, ampiamente documentati dalla stampa nazionale, a cominciare da quella occupazione con party del mese scorso con danneggiamenti gratuiti, spaccio di alcol e droga e continuata la settimana scorsa con lanci di bombe-carta – negli ultimi giorni si sta assistendo ad un incredibile capovolgimento di responsabilità.

Per qualcuno il problema non sono quella minoranza di ragazzi con le loro malefatte che nulla hanno a che vedere con il diritto allo studio o a una scuola diversa, ma la dirigente scolastica, Carla Alfano, che ha osato parlare di prevaricazione e di intimidazioni di pochi bulli verso la maggioranza degli studenti, e di tacita copertura di genitori della Roma bene.

Sulla stessa lunghezza d’onda della dirigente Alfano anche l’ex-ministro Luigi Berlinguer, che sul Messaggero nell’articolo “Il Virgilio è ostaggio di una minoranza di giovani estremisti aizzati dai genitori” ha parlato di estremismo dei figli e dei genitori, ambientato nella Roma bene.

Parole chiare e forti della dirigente e dell’ex-ministro, dette nell’interesse della crescita e della formazione di tutti gli studenti, che, a quanto pare, non sembrano però fermare i tentativi di ribaltamento delle responsabilità.

Per avere osato condannare i soprusi di pochi impuniti, la dirigente è diventata il problema; le azioni di isolamento nei suoi confronti sono in atto da più parti (anche politiche), mentre moltissimi suoi colleghi plaudono invece per il suo coraggio e per la sua posizione, con attestazioni ed espressioni di solidarietà che le provengono da ogni parte d’Italia. Aggiungiamo la convinta solidarietà di Tuttoscuola.

Ci saremmo aspettati un’azione di isolamento e condanna dei facinorosi che, più volte, hanno offuscato l’immagine del liceo della capitale (che peraltro è un liceo che raggiunge da sempre risultati di eccellenza, quindi con un ottimo corpo insegnante); invece, per avere parlato usando anche parole forti (non diverse da quelle dell’ex-ministro Berlinguer), è lei ad essere incolpata di “lesa maestà”. Paradossale.

Il flash mob di sabato che ha visto sfilare genitori e studenti intorno al liceo all’insegna di “Virgiliamo” conferma questo ribaltamento di responsabilità, assolvendo implicitamente l’operato degli estremisti (interni ed esterni) e spostando altrove l’attenzione. Genitori che, in troppi casi, non hanno preso posizione – almeno pubblicamente – contro quei pochi studenti che hanno danneggiato fisicamente e moralmente l’istituto, e quindi i loro stessi figli, con azioni violente e diseducative. Che sono sbagliate sempre, come dovrebbero sapere anche gli estremisti, ma che sono inaccettabili all’interno di un edificio scolastico.