L’incontro tra i sindacati e il Governo relativo al rinnovo contratti della pubblica amministrazione, incluso il personale della scuola, si è concluso la sera del 30 novembre scorso. Al termine dell’incontro con il ministro Madia, i sindacati dicono che l’impegno finanziario per rinnovare i contratti della PA sarà pari a 5 miliardi di euro nel triennio 2016/18.

Aumento stipendio – Risolta pure la questione dell’aumento in stipendio, sarà di “85 euro medi” anche per dare “una maggiore attenzione e un maggiore sostegno ai redditi bassi, a chi ha sofferto di più la crisi e il blocco contrattuale”. Per Madia si tratta di un accordo “innovativo” ponendo l’accento su come si sia “ridato spazio alla contrattazione”. Ecco l’accordo riassunto per punti principali:

1. Relazioni sindacali: si torna al potere contrattuale
L’onorevole Brunetta, sotto il Governo Berlusconi, aveva spostato norme del contratto di lavoro nello stato giuridico, sottraendolo alla contrattazione. Ora, con l’intesa raggiunta alcune norme verrano restituite al potere di contrattazione.

2. Parte normativa: i premi sulle presenze
Con l’intesa si apre al welfare integrativo, dai fondi pensione alla sanità. Si parla di “misure contrattuali che incentivino più elevati tassi medi di presenza”. I furbetti del cartellino ne risentiranno.

3. Parte economica: l’aumento in stipendio di 85 euro medi
L’obiettivo sembra quello di favorisce chi ha di meno. 

4. Garanzie per i precari
Verrà dato un occhio di riguardo sarà al reclutamento del personale con lo scopo di eliminare il precariato. Con questo fine, infatti, il Governo “si impegna ad assicurare il rinnovo dei contratti” in scadenza.

Rinnovo contratti dipendenti pubblici, lo “speciale” di Tuttoscuola – Per fare chiarezza sui punti nodali dell’accordo per il rinnovo del contratto dei dipendenti pubblici, Tuttoscuola ha lanciato una serie di approfondimenti: