Piano Sud/2. Consensi e riserve del mondo sindacale

Questi i principali punti del piano riguardo alla scuola: costruzione di una scuola modello in ogni Provincia del Mezzogiorno – un edificio all’avanguardia dal punto di vista architettonico e del risparmio energetico, dotato di strumenti didattici innovativi; ammodernamento dei plessi scolastici, con precedenza a quelli del I e II ciclo, anche attraverso il completamento dei laboratori didattici e delle strutture informatiche; assegnazione di borse di studio agli studenti meritevoli; miglioramento della qualità della didattica grazie ai nuovi meccanismi di valutazione degli istituti e dei docenti introdotti in via sperimentale, con la collaborazione dell’Invalsi e dell’Ansas; programma di inserimento nel mondo del lavoro attraverso percorsi di apprendistato tecnico e professionale per i giovani in possesso della licenza media.

Reazione dei sindacati? La Cisl apprezza, la Cgil dubita. Anche il Piano Sud varato dal Consiglio dei ministri divide il mondo sindacale.

Il Piano per il Sud rappresenta un passo nella giusta direzione e nei contenuti fondamentali riprende in larga parte il Documento presentato dalle parti sociali al governo nelle scorse settimane” dichiara in una nota Giorgio Santini, segretario confederale della Cisl. “Vorremmo capire se il Piano per il Sud è un elenco di buone intenzioni o un piano concreto” gli fa eco Susanna Camusso, leader della Cgil.

Il Piano – sottolinea Santini – indica, per il futuro, scelte legislative per un federalismo orientato alla coesione sociale e territoriale, attraverso la perequazione infrastrutturale e gli interventi speciali per i territori a minor sviluppo. Positive anche le scelte per sbloccare e riprogrammare i Fondi Fas ed i Fondi Europei, anche se vanno bandite le dichiarazioni clamorose sulle risorse a disposizione perché il Piano è basato esclusivamente sul miglior utilizzo delle risorse disponibili”.

Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso conferma, invece, il giudizio “in sospensione” per il piano per il mezzogiorno varato ieri dal governo. Interpellata dai giornalisti nel corso della manifestazione del sindacato a Roma, Camusso si dice comunque “stupita che nel giro di un pomeriggio, da un annuncio di 75 miliardi di euro, siamo arrivati a 100 miliardi. Visto che ci dicono che non ci sono mai risorse, allora vorremmo capire”.

Sull’attuazione del Piano, però, Cisl e Cgil hanno posizioni simili: “Occorre l’impegno di tutti affinché le tante parole di questi ultimi tempi divengano fatti e non rimangano inattuate le misure necessarie a rendere meno critico il futuro del Sud”, ha detto Santini per la Cisl, mentre per Camusso “il piano non deve essere l’ennesimo annuncio, ma una realtà concreta di cose da fare. Per questo esamineremo le questioni una per una”.