Insegnanti assunti dalla Regione e con stipendi più alti: la proposta di Zaia

Nuovi margini di autonomia decisionale e finanziaria arrivano a prospettarsi a vantaggio delle regioni a statuto ordinario. Lo scorso 17 ottobre il ministro dell’istruzione, Marco Bussetti e il governatore della Regione Veneto, Luca Zaia hanno sottoscritto una “intesa” che consentirà alla Regione di promuovere, in collaborazione con l’USR del Veneto, “percorsi formativi rivolti agli insegnanti e agli studenti sulla storia e la cultura del Veneto e sulla storia dell’emigrazione veneta”. Ora arriva una nuova richiesta da parte di Zaia – secondo quanto riportato dal corriere.it –  nel testo di progetto di legge che in Veneto hanno approvato e presentato al ministro per le Regioni Erika Stefani, di un trasferimento su base volontaria del personale della scuola, maestre, prof e bidelli, alla Regione Veneto. Il tutto incentivato da stipendi più alti. 

Già nel corso delle sottoscrizione dell’intesa che vedrà l’ingresso dei Storia del Veneto nei programmi scolastici della Regione amministrata da Zaia, il ministro Bussetti aveva provato a mettere un freno alla proposta: “Sul tema bisogna coinvolgere gli addetti ai lavori”, aveva detto. I sindacati, insomma, che proprio oggi hanno messo nero su bianco il “no”: “Desta grande preoccupazione il riferimento all’attuazione della cosiddetta ‘Autonomia differenziata – hanno dichiarato -. Il diritto all’istruzione deve restare nazionale per garantire l’universalità delle opportunità formative che non possono essere diversificate per appartenenze geografiche”.

Già lo scorso 17 ottobre il segretario Uil Scuola, Pino Turi, si era detto preoccupato che l’esempio veneto possa proliferare, portando alla disgregazione della scuola nazionale: “Preoccupa il voler dare all’intesa un valore politico ed una caratterizzazione regionalistica che poco si conforma con la missione nazionale di un ministro”, aveva detto il sindacalista, che poi aveva aggiunto, riferendosi alle rivendicazioni autonomistiche del governatore Zaia su scuola e sanità, che “il diritto alla salute e quello all’istruzione sono diritti fondamentali, per loro natura talmente importanti e diffusi che vanno assicurati ad ognuno, in ogni condizione, di tempo e di luogo”.