FARE LEZIONE A DISTANZA: metodologie didattiche innovative. Lo scenario pedagogico del corso

E’ convinzione sempre più diffusa che dopo il Coronavirus nulla sarà come prima. Anche nella scuola.

Guardando al domani, si può ipotizzare che la scuola futura sarà un insieme di tre tipi di attività che si svolgeranno in misura decrescente in presenza (in aula), e in misura crescente a distanza (flipped classroom) e in ambienti (laboratori) nei quali si farà cooperative learning e si impiegheranno le diverse tecnologie, oggi in fase sperimentale, che introducono nei processi di apprendimento elementi di realtà virtuale e aumentata.

La scuola della rivoluzione’ digitale, avrà il suo baricentro non nell’insegnante e nell’insegnamento ma nello studente e nell’apprendimento. Attenzione, non vuol dire che il ruolo dell’insegnante non sarà fondamentale. Forse lo sarà più di oggi, sarà il regista dei processi di apprendimento di ogni singolo studente.

Tutto ciò comporta un radicale cambiamento del paradigma, centrato non più sull’offerta (programmi e orari rigidi, standard uniformi di apprendimento e di valutazione, apparati organizzativi più o meno accentrati) ma sulla domanda (personalizzazione degli itinerari formativi, sviluppo delle soft skills, diversificazione degli stili e dei ritmi di apprendimento degli studenti a cura di scuole che agiscono in piena autonomia).

E’ la via maestra sia quella della personalizzazione dei curricula individuali, resa assai più agevole dalla scuola in via di digitalizzazione.

Del resto anche la pedagogia, già alle prese con le spinte di cambiamento derivanti dalla rivoluzione digitale in corso, non potrà ignorare le conseguenze, in termini di discontinuità, della imponente esperienza di homeschooling di massa provocata dalla diffusione della pandemia da Coronavirus.

Come è stato ben detto, “Il Covid-19 ha portato il mondo della scuola a un bivio. Se, passata l’emergenza, riterrà che tutto dovrà tornare come prima, avrà perso l’occasione per fare i conti seriamente con la rivoluzione digitale, rimanendo invischiata nella crisi in cui si dibatte. Se invece vorrà affrontare i problemi messi a nudo dall’emergenza, ne uscirà con la consapevolezza della necessità di imboccare la strada che conduce a una nuova scuola per la società digitale”. (Vittorio Midoro)

A settembre 2020, anziché tentare di “recuperare” spezzoni di vecchi programmi della vecchia scuola, sarebbe saggio e lungimirante aprire il cantiere di una scuola nuova, da (ri)costruire a partire dagli studenti, preparandoli per quanto possibile a un futuro che – piaccia o no – sarà dominato dalle nuove tecnologie. Prepararli vuol dire anche offrire loro quelle riserve di umanesimo, di cultura, di valori che sono patrimonio dell’umanità, che vanno però trasmessi secondo i meccanismi di apprendimento di questa era, avvalendosi anche delle tecnologie a disposizione. Come strumento e non come fine, ça va sans dire.

In questa cornice storica e pedagogica si inquadra il corso “FARE LEZIONE A DISTANZA: metodologie didattiche innovative e applicazioni pratiche”, che vuole fornire un contributo a tutti i docenti e i dirigenti scolastici che, oggi, desiderano #UnaScuolaPiùBellaDiPrima e vogliono incamminarsi versouna scuola in cui il focus non è tanto nell’insegnante e nell’insegnamento quanto nello studente e nell’apprendimento. La scuola che sogniamo. Quella che sarà certamente la scuola del futuro, ma che si può realizzare già oggi.

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