Esame terza media/1: critiche sempre contingenti

Sono in corso per circa 600mila studenti gli esami di terza media per l’anno scolastico 2013/2014. Giovedì 19 giugno è in programma la prova Invalsi, identica per tutte le scuole medie funzionanti nel territorio nazionale.

Molte le polemiche intorno all’esame di licenza a conferma del carattere stagionale degli argomenti sui quali si dibatte. Alcuni lo vedono molto impegnativo, altri ne sottolineano l’estemporaneità in quanto non costituisce più il momento terminale dell’obbligo d’istruzione, altri ancora prendono di mira le prove Invalsi. Si direbbe che alla scuola non si pensa come a qualcosa che si distingue per la sua continuità, ma come a una sequenza di operazioni, ciascuna delle quali disgiunta dalle altre. Sembra non si consideri che i temi d’attualità in un certo momento non perdono di importanza quando non siano richiamati da qualche ragione contingente, ma conservano tutta la loro rilevanza.

È il caso delle prove nazionali per gli esami di licenza di terza media, che sono alla base di significative prese di posizione da parte di insegnanti, famiglie, commentatori dei problemi della scuola. Constatazione, ovvia, è che sollevare certe questioni a ridosso delle scadenze il cui rispetto è obbligatorio per legge ha un unico risultato certo: arroccamento su opposte sponde dei sostenitori e dei oppositori delle prove nazionali. Non si vede, infatti, come sarebbe possibile in qualche giorno cambiare procedure che, nel bene o nel male, sono il risultato di un consistente lavoro di preparazione. Né ci si può limitare a chiedere di non farne nulla: il costo sociale della rinuncia da parte del sistema educativo a considerare gli aspetti del profilo degli allievi dai quali sia possibile inferire il livello culturale raggiunto è insostenibile, come mostra la riduzione del credito che si associa alle certificazioni scolastiche rilasciate a domanda degli interessati.