Una storia quasi infinita che dovrebbe chiudersi presto

Il decreto legge “semplificazioni”, di imminente approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, dovrebbe entrare in vigore a metà dicembre ed essere convertito in legge, salvo sorprese, entro metà febbraio 2019. A quella data dovremmo conoscere l’esito della prova scritta del concorso DS e, dopo l’orale, dovremmo avere la graduatoria di merito dei vincitori tra maggio e giugno 2019, cioè in tempo utile per le nomine dei vincitori al 1° settembre, scongiurando per il 2019-20 il calvario delle reggenze.

Facciamo un passo indietro per capire come sono andate le cose e come rischiavano di andare.

Era il giugno 2016 e l’allora ministro Stefania Giannini dava il via alla procedura consultiva (CSPI e Consiglio di Stato) per arrivare a bandire il concorso DS e cercare di nominare i vincitori al 1° settembre 2017.

Dopo una non breve fase consultiva, la Funziona Pubblica richiedeva un’integrazione alla bozza di regolamento facendo ritornare, come nel gioco dell’oca, tutto alla casella di partenza.

Toccava alla ministra Fedeli riprendere in mano il concorso e riattivare nuovamente le procedure consultive per arrivare il più presto possibile al bando, con la timida speranza di concludere il concorso in tempo utile per le nomine al 1° settembre 2018.

Mario Pittoni, responsabile scuola della Lega, in un incontro con la Fedeli nel luglio 2017, intuendo forse i tempi lunghi del concorso, proponeva alla ministra di farsi carico della modifica del bando (eliminare la fase formativa) per assicurare le nomine dei vincitori al 1° settembre 2019.

La Fedeli, forse con un eccesso di ottimismo e di speranza, declinava l’invito, lasciando che il concorso partisse con i suoi tempi fisiologicamente non brevi. Il resto è noto.

Dopo quasi un anno e mezzo, il concorso sta concludendo soltanto ora la fase dello scritto con le suppletive sarde del 13 dicembre.    

Pittoni, diventato senatore e presidente della commissione istruzione del Senato, non ha dimenticato quella proposta e l’ha sostenuta al punto di vederla ora concretizzata nel decreto legge ‘semplificazioni’.