15 giorni in più per le nomine. Per primaria e infanzia inizio lezioni compromesso

Si era capito subito, mesi fa, che il ritardo dei bandi di concorso avrebbe avuto ripercussioni negative sul regolare avvio dell’anno scolastico. Ora anche il Senato ne ha preso atto, ma il rimedio proposto potrebbe non servire ad evitare ripercussioni negative sull’avvio delle lezioni a settembre.

L’art. 1-ter della legge di conversione del DL 42/16 prevede che “Per l’anno scolastico 2016/2017, le assunzioni a tempo indeterminato del personale docente della scuola statale sono effettuate entro il 15 settembre 2016. La decorrenza economica del contratto di lavoro consegue alla presa di servizio. Le funzioni connesse all’avvio dell’anno scolastico e alla nomina del personale docente attribuite ai dirigenti territorialmente competenti del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono conseguentemente prorogate al 15 settembre 2016”.

La speranza di scongiurare il rinvio delle nomine in ruolo al 2017-18 sta tutta nella velocità delle procedure concorsuali, soprattutto per le classi di concorso con un elevato numero di candidati.

Infatti, mentre i concorsi con un numero di candidati contenuto (massimo 250-300) possono concludersi tra prove scritte e orali in estate, consentendo la pubblicazione delle graduatorie definitive in tempo utile per le nomine in ruolo entro il 31 agosto, vi sono 18 concorsi (es. AD04 Ambito letterario, A046 Scienze giuridico-economiche, ADB5 Ambito linguistico per inglese, etc) che sviluppano a livello regionale 37 situazioni di procedura concorsuale più lunga a causa di un più elevato numero di candidati (tra 300 e 450 unità). Su quelle situazioni pende il rischio di sforare.

Ma vi sono i concorsi di primaria e infanzia (prova scritta fine maggio) che difficilmente potranno trovare soluzione entro il 15 settembre 2016, perché in ben 136 situazioni per la scuola primaria (e altrettante nell’infanzia) vi sono commissioni e sottocommissioni che dovranno esaminare, ciascuna, 500 candidati.

Per la correzione e la valutazione della prova scritta, prevedendo mezzora circa per candidato, occorrono circa 250 ore di tempo che, con un impegno di 6 ore al giorno, comportano 40 giorni utili di tempo per concludere l’intera correzione. A fatica le commissioni riusciranno a concludere le correzioni a metà luglio. Dovrà poi trascorrere almeno un mese per consentire le ferie dei commissari e il tempo minimo per passare agli orali.

Supponendo che venga ammesso all’orale il 60%, cioè 300 candidati, e tenendo conto che il tempo a disposizione di ogni candidato è di 45 minuti, occorrerà circa un’ora di tempo per candidato da esaminare all’orale (compresa l’assegnazione del voto e la verbalizzazione).

Alla media di 5-6 candidati al giorno (teniamo conto che i commissari non sono esentati dal loro lavoro ordinario!), occorrono tra i 50 e i 60 giorni di impegno complessivo.

I concorsi non potranno concludersi prima della fine di settembre, ma, senza attendere la verifica dei tempi, sui posti vacanti dovranno essere nominati docenti dalle GAE e supplenti annuali. Altrimenti le lezioni di infanzia e primaria partiranno in modo precario.