Spetta al collegio dei docenti decidere il 5 in condotta?

In attesa di conoscere il testo definitivo del regolamento per il coordinamento delle norme sulla valutazione degli studenti, approvato oggi dal Consiglio dei ministri, ci si deve attenere ai contenuti del comunicato stampa della presidenza del Consiglio (www.governo.it).

Tra le diverse affermazioni, ce n’è una che lascia francamente perplessi. Si precisa infatti che “L’insufficienza (del comportamento) sarà attribuita dal collegio dei docenti per gravi violazioni dei doveri degli studenti definiti dallo Statuto delle studentesse e degli studenti”.

Per chi non è addetto ai lavori non fa molta differenza parlare del collegio dei docenti o del consiglio di classe, ma per chi opera nella scuola la differenza è sostanziale.

Il collegio dei docenti può decidere linee di intervento, criteri generali, ma spetta poi al consiglio di classe o ai singoli docenti darvi attuazione.

Il voto di condotta, come ogni altro voto per le discipline di studio, viene attribuito dai docenti del consiglio di classe. Anche se insufficiente?

Stando a quanto è stato detto dal comunicato stampa di Palazzo Chigi, il cinque in condotta però verrebbe attribuito dal collegio dei docenti (!). Se fosse vero, verrebbe sottratta al “giudice naturale” dello studente (cioè ai suoi insegnanti) la competenza della valutazione finale, se pur in casi eccezionali come il cinque in condotta che determina la bocciatura.

Ci sembra una scelta sbagliata. Preferiamo credere che si sia trattato di refuso della comunicazione.