Giannini e la contestazione annunciata

Giornata difficile per il ministro Stefania Giannini, recatasi a Bologna per partecipare alla Festa dell’Unità ma accolta, come peraltro era stato preannunciato da giorni, dalla rumorosa protesta dei Cobas e di altri gruppi di contestatori.

Scioperi, cortei e flash mob con celebrazione del  funerale della scuola statale si sono svolti nei giorni scorsi in oltre cento piazze per sfociare oggi nello sciopero nazionale proclamato da Anief, Unicobas e Usb. E nella contestazione del ministro.

A Bologna alcune decine di persone, studenti e insegnanti del Cobas scuola, hanno interrotto il dibattito al quale il ministro era stato invitato. I contestatori hanno cominciato a battere cucchiai e forchette su pentole e padelle impendendole di fatto di parlare. 

Nonostante i ripetuti appelli al dialogo i manifestanti non hanno interrotto la loro rumorosa protesta e il ministro se ne è andato dopo venti minuti di tentativi di prendere la parola.

Ho ascoltato, io ho una certa cultura del rispetto“, da detto Giannini lasciando la festa. E poi: “Dire che il Governo non si è confrontato col mondo della scuola sulla riforma è un falso storico“, “Noi col mondo della scuola abbiamo parlato, questo non è il mondo della scuola“.

In serata, su Twitter, il premier Renzi ha scritto che “Un insegnante ascolta e rispetta le idee di tutti. Impedire a altri di parlare è l’opposto di ciò che deve fare un educatore#labuonascuola“.