Violenza a scuola, la lettera del genitore-aggressore di Foggia: ‘Non ho pensato alle conseguenze’

Sta continuando a suscitare polemiche la storia di violenza a scuola che, sabato scorso, 10 febbraio, ha visto protagonista una scuola media di Foggia in cui un genitore infuriato ha preso a pugni il vicepreside. Ora, dopo la lettera dei genitori della scuola in questione che davano la loro solidarietà al docente e prendevano le distanze dal gesto violenza, arriva anche quella dell’aggressore stesso: «Non ho pensato alle conseguenze del gesto».

La lettera, resa nota dal legale dell’uomo, spiega che il genitore ha reagito di impulso dopo «aver appreso dal figlio in lacrime che era stato violentemente allontanato dalla fila con uno strattone e scaraventato contro il muro durante l’uscita dalla scuola, percuotendo vistosamente il capo verso il muro. Andato a scuola, in uno stato di agitazione ho cercato di colloquiare con il vice preside sull’accaduto, reagendo in maniera tale da non pensare alle conseguenze del gesto, accecato dal pensiero di proteggere il ragazzo dalle presunte aggressioni ingiustificate che aveva ricevuto».

«La scuola è un luogo dove vengono affidati i nostri figli, perché crescano culturalmente, nel rispetto dei principi di legalità, assistiti da insegnati che ogni giorni si sacrificano per raggiungere gli obbiettivi prefissati. Dietro tutta questa storia, purtroppo – prosegue la lettera – non si pensa a volte che ci sono minorenni, che devono essere comunque oggetto di tutela incondizionata, da parte di tutte le organizzazioni sociali, e con maggior attenzione da parte del mondo scolastico».