Violenza a scuola: aggressione vicepreside a Foggia, parlano i genitori: ‘Solidarietà al prof’

È la notizia del giorno: un insegnante della scuola media “L. Murialdo” di Foggia, sabato scorso, è stato aggredito fisicamente da un genitore. La sua colpa? Aver rimproverato il figlio dell’aggressore. 

Si tratta dell’ennesimo atto di violenza nei confronti di un insegnante avvenuto in poche settimane. Un fatto che invita ancora una volta a interrogarsi su quanto sia salda l’alleanza Scuola-Famiglia. 

Questo è proprio quello che ha voluto fare un gruppo di genitori della “L. Murialdo” di Foggia che, per pugno dei rappresentanti, ha scritto una lettera per esprimere solidarietà nei confronti dell’insegnante aggredito. La pubblichiamo di seguito.  

«Sabato 10 febbraio 2018, alle ore 8.30, come di consueto, è suonata la campanella per dare inizio ad una mattinata scolastica che sarebbe dovuta essere serena e tranquilla, come ogni giorno nella Scuola Secondaria di Primo Grado “L. Murialdo” di Foggia. Purtroppo, però, così non è stato, in quanto l’ordinario clima calmo e accogliente è stato rotto dall’aggressione di un genitore che, dopo aver violentemente superato la vigilanza dei collaboratori scolastici, si è fiondato sul vicepreside, aggredendolo brutalmente sotto gli occhi del figlio e di altri alunni, senza manifestare alcuna disponibilità al dialogo e al confronto.

Tutto ciò merita una riflessione e, come genitori, dobbiamo porci necessariamente alcune domande. È possibile che un docente non possa fare un rimprovero verbale ad un alunno senza rischiare di finire in ospedale? Dove è finito il ruolo educativo proprio della scuola se non piò neanche far rispettare le regole che sono alla base del buon vivere civile? Dove è finita la collaborazione ed il bel rapporto educativo e didattico che prima esisteva fra genitori e scuola? È mai possibile che un docente non si possa sentire più al sicuro nel suo posto di lavoro? Che esempio è stato questo genitore al proprio figlio e a tutti gli altri alunni? Che insegnamento ha trasmesso? Che con la violenza si ottiene tutto?

Noi genitori non possiamo continuare a cadere nel tranello della facile giustificazione dei nostri figli e della altrettanto facile colpevolizzazione degli insegnanti. Noi genitori abbiamo il dovere di lavorare a stretto contatto con la scuola, alla quale affidiamo la formazione dei nostri figli, in un percorso di collaborazione e cooperazione, perché siamo tutti accomunati da uno stesso scopo: formare veri uomini rispettosi e degni di poter far parte della società civile, di diventare cittadini del mondo.

La cosa che fa più male di questo episodio è la rabbia riversata nei confronti di un uomo che, mettendo sempre in pratica i suoi nobili valori morali, svolge il suo lavoro sempre nel rispetto del prossimo e nella massima attenzione agli insegnamenti pedagogici ed educativi, riversando nel suo lavoro dedizione, passione e professionalità.

A nome dei genitori della scuola “L. Murialdo”, quindi, manifestiamo a gran voce, con stima e affetto, la nostra solidarietà nei confronti del docente e di tutto il personale della scuola. Prendiamo le distanze dall’atteggiamento disumano e violento di questo genitore che non solo non ha avuto alcun rispetto nei confronti del professore in quanto persona ed educatore, ma non ha neanche considerato né rispettato il ruolo dell’istituzione scolastica in quanto agenzia formativa ed educativa.

Tutti noi confidiamo nella Giustizia, augurandoci che rinasca nella società civile il giusto rispetto per le istituzioni».