Verso un accordo sulle riforme tra Regioni, Province e Comuni

I Comuni, le Province, le Comunità montane e le Regioni hanno concluso, in sede tecnica, l’elaborazione di un documento comune che in tempi brevi, forse il prossimo 30 novembre, dovrebbe essere portato all’approvazione della Conferenza delle Regioni, contemporaneamente alla discussione di una proposta di “Master Plan” delle azioni ed adempimenti da realizzare per avviare concretamente per il settore istruzione l’itinerario di attuazione del Titolo V della Costituzione, elaborato dalla Commissione Istruzione, Lavoro, Innovazione e ricerca della Conferenza delle Regioni.
L’attuazione del Titolo V, accompagnato da misure di integrazione e di coinvolgimento istituzionale – afferma il documento elaborato dalle Autonomie Locali – si configura come occasione per mettere in “moto” il sistema, per avviare un processo riformatore di alto respiro. Elementi decisivi del percorso riformatore sono i principi di sussidiarietà, differenziazione e adeguatezza che comportano una vera rivoluzione amministrativa che dovrebbe rompere la rigidità del criterio di uniformità.
Nel frattempo prosegue l’indagine conoscitiva sullo stato di attuazione del Titolo V promossa congiuntamente dalle Commissioni Affari Costituzionali di Camera e Senato. Il 4 dicembre prossimo è previsto il secondo step di lavoro con l’audizione dei maggiori esperti del settore che a vario titolo e con diverse funzioni hanno alimentato la riflessione e lo studio di aspetti significativi dei nuovi assetti costituzionali.
Anche il vicepremier Massimo D’Alema, in un’intervista a “Repubblica”, dopo aver convenuto che “…fu un errore fare una riforma a metà e con i voti della sola maggioranza…” sottolinea l’urgenza di “riaprire il cantiere delle grandi riforme politico-istituzionali. A partire dal rapporto tra centro e periferia: abbiamo un mezzo federalismo, che ha generato un enorme contenzioso tra Stato e Regioni. Così non si può andare avanti“, conclude D’Alema.