Verso nuovo Dpcm: ipotesi ingressi scaglionati a scuola, ma niente DaD. Previsto per stasera annuncio di Conte

 Si parla di un nuovo Dpcm che potrebbe già essere già annunciato nella serata di oggi. Intanto resta in vigore il Dpcm, che vale dal 14 ottobre, che già prevede in tutta Italia la chiusura di ristoranti, bar e pub a partire dalle ore 24. Vietati anche in tutta Italia gli sport di contatto a livello amatoriale. “Siamo tutti preoccupati per la seconda ondata, che sta stressando i sistemi sanitari e i tessuti sociali”, dichiara il premier Giuseppe Conte con 10mila nuovi casi e altri 55 morti. “Ma un altro lockdown contro il Covid è da evitare”. Per la scuola si parla di ingessi scaglionati per scuole superiori e università ma niente didattica a distanza, e riorganizzazione dei trasporti locali con il coinvolgimento dei sindaci. Sono queste le indicazioni che, emerse nel corso della riunione del Comitato tecnico scientifico, potrebbero essere adottate dal governo nel nuovo Dcpm che Conte illustrerà oggi. Tra le raccomandazioni, anche potenziamento dell’attività di diagnosi e contact tracing. Si fa largo l’ipotesi di far slittare l’inizio delle lezioni per le superiori alle ore 11 in modo da non ingolfare il sistema dei trasporti. 

L’ipotesi resta dunque quella di approfondire bene le nuove misure con un nuovo Dpcm. Tra le ipotesi ci sarebbe quella di un coprifuoco dalle 22, ma senza arrivare a un lockdown. Da stasera in Lombardia pub e ristoranti chiudono alle 24.

Fino a ieri, pr quanto riguarda le scuole la linea di molte regioni, secondo quanto riportato da Open, era quella di rafforzare la didattica a distanza. Il caso più chiaro è quello della Campania, con l’ordinanza del governatore Vincenzo De Luca firmata lo scorso 15 ottobre. Ma anche Luca Zaia in un’intervista al Corriere della Sera ha chiesto la didattica a distanza, o almeno quella alternata, per i ragazzi più grandi, anche se ricordiamo che la Didattica a Distanza alternata a quella in presenza per le scuole superiori di secondo grado è già prevista dal Piano Scuola presentato lo scorso giugno ed attuata. Stefano Bonaccini dell’Emilia-Romagna, e il presidente dell’Anci Antonio Decaro, propongono un ripensamento dell’organizzazione delle lezioni: «Se gli orari scolastici vengono distribuiti in maniera più spalmata sull’arco della mattina e del pomeriggio diminuisci la pressione su coloro che devono essere portati a scuola e riportati a casa».

In sostanza la sintesi delle posizioni avrebbe dovuto portare a un potenziamento della didattica a distanza soprattutto per le scuole superiori e in particolare per gli studenti degli ultimi tre anni, oltre che per gli universitari. Per le scuole elementari e medie l’ipotesi è di introdurre un’alternanza dei turni, con lezioni per alcuni al mattino e per altri al pomeriggio. Per i più piccoli delle elementari, le ipotesi parlano di ingressi saranno scaglionati nel corso della mattinata dalle 8 in poi.