Valutazione scuole e docenti/2: inizia col piede giusto?

Per questo, ha aggiunto il presidente dell’Aimc, “servirebbe riservare più attenzione alla condizione degli insegnanti nell’ottica della rivalutazione della funzione docente con una robusta formazione in servizio. Questa è la leva che va utilizzata per orientare, motivare e incentivare a fare bene il proprio lavoro e le proprie attività, per promuovere la collaborazione tra pari in un clima di stima reciproca in base ad obiettivi collettivi e condivisi, per migliorare il livello di funzionamento qualitativo del sistema educativo”.

Una  prospettiva che arriva al cuore del problema, che sfida la credibilità della politica, che sollecita il Governo a puntare su politiche di formazione in servizio di tutto il personale della scuola.

Questo significherebbe dare fiducia al corpo docente, sostenerne l’aggregazione professionale, ritenere che a muovere il processo di miglioramento della qualità degli esiti formativi non possano che essere le persone, la loro motivazione e volontà, la quale prima di essere professionale è data da tensione sociale, dalla convinzione che si lavora non solo per i “soldi” ma per un fine più alto.  Solo così i docenti potranno sentirsi protagonisti della loro vicenda professionale, essere messi in grado di insegnare efficacemente e di diventare, appunto, meritevoli.