Valutazione in decimi e voto in condotta – le posizioni sindacali

Nel corso dell’audizione dei giorni scorsi (16 settembre) alla Camera sul decreto legge 137/2008, relativa a misure urgenti per il sistema di istruzione, i sindacati della scuola hanno espresso alla Commissione cultura le loro differenziate posizioni e proposte.

Uniti nella critica all’introduzione del maestro unico (lo Snals è stato il più possibilista) i sindacati della scuola hanno invece espresso posizioni diverse sulla reintroduzione del voto in condotta e sulla valutazione degli alunni con il voto espresso in decimi.

La Cgil-scuola, a proposito del voto in condotta, non esita a dichiarare che “populismo e demagogia sono alla base di questo provvedimento“, mentre il sindacato autonomo esprime apprezzamento per la decisione del ministro.

Più possibilista la Cisl-scuola che non si esprime decisamente sul merito, raccomandando, invece, una gradualità di applicazione per consentire alla scuola di metabolizzare l’innovazione. Gradualità che il sindacato di Scrima consiglia ancora di più per il ritorno al voto per il quale, comunque, a differenza dello Snals, sembra non esprimere molta simpatia.

Il ritorno al voto non è invece per niente apprezzato dal sindacato della Cgil che considera il provvedimento un ritorno al passato di “trent’anni, facendo piazza pulita di tutto il dibattito pedagogico intorno al tema centrale della valutazione“.

L’Anp, nel corso dell’audizione, non ha eccepito in alcun modo sui contenuti del decreto legge (condividendo, pertanto, nel merito la questione dei voti e della condotta), preferendo invece aggiungere proposte relative ad altri aspetti urgenti.