Valutazione della competenza globale degli studenti (programma PISA)
Nel numero di maggio di Tuttoscuola ci siamo occupati di un tema di grande attualità in ambito educativo internazionale: quello dello sviluppo delle competenze globali degli studenti anche all’interno dei curricula scolastici. Lo abbiamo fatto cercando di focalizzarne le finalità e le strategie adeguate per una sua reale concretizzazione. È un’attenzione questa ineludibile oggi, tanto più che si pone in correlazione con il raggiungimento degli obiettivi educativi in ambito scolastico illustrati nell’Agenda Onu 2030.
Ci sono aspetti importanti – a volte sottovalutati – da tener presenti in tale prospettiva: la valutazione internazionale delle competenze globali e quanto attiene alla progettazione di percorsi didattici (comprese le ricadute), il che implica la scelta di contenuti ben definiti e atti a stimolare il raggiungimento degli obiettivi citati. Ne abbiamo parlato nel numero di giugno di Tuttoscuola, in un articolo a firma di Paola Senesi, dirigente scolastico del Liceo classico Giulio Cesare di Roma.
Da quest’ultimo punto di vista l’indagine PISA 2018, oltre alla finalità di rilevare lo stato delle competenze globali degli studenti, può anche fornire elementi per elaborare modelli di valutazione all’interno delle realtà scolastiche nazionali: ad esempio si dovranno valorizzare la conoscenza delle singole costituzioni e dei diritti e del dovere di ogni cittadino, certo non in contrapposizione alla realtà globale, ma come indispensabile punto di partenza per essere poi in grado, con solidità civica, di scoprire, apprezzare e interagire con la molteplicità planetaria.
Si è citata l’indagine PISA 2018 che deriva dalla volontà manifestata dai dirigenti OCSE nel 2014 di chiamare a raccolta un gruppo interdisciplinare di esperti perché cercassero di rispondere a una domanda fondamentale: è possibile individuare in sede internazionale un metro comune di valutazione per misurare le competenze globali dei quindicenni nel mondo?
Venuta dagli esperti una risposta positiva, la dirigenza di PISA ha deciso di commissionare l’elaborazione di test in tal senso, cui hanno collaborato esperti dei 79 Paesi attivi membri dell’organismo OCSE. Si è precisata anche la doppia finalità dei test di valutazione: non solo misurare la preparazione degli studenti a vivere in una società multiculturale, ma anche identificare come lavorare per un’educazione globale e accelerare la sintonia con le linee di sviluppo dell’ONU.
L’indagine PISA 2018 rispecchia tali intendimenti, cui si aggiunge la rilevazione più generale di come scuole, sistemi scolastici e Stati stiano preparando i giovani a contribuire allo sviluppo di un mondo migliore.
L’indagine comprende due parti principali che riguardano la valutazione cognitiva e le risposte date dagli studenti a un questionario internazionale.
LA VALUTAZIONE COGNITIVA: non si basa su risposte da Rischiatutto. Agli studenti non viene chiesto di rispondere a domande ad esempio sui dati scorporati dell’aumento della temperatura nel mondo negli ultimi trent’anni o sulla lingua parlata da un gruppo etnico particolare. Invece si vuole misurare quanto gli studenti sappiano utilizzare le loro conoscenze generali e le loro esperienze globali per decifrare casi specifici presenti in differenti scenari. Tali scenari sono determinati da esperti e rappresentanti dei vari Paesi in modo che siano accessibili alla comprensione di quindicenni.
IL QUESTIONARIO DEGLI STUDENTI: dalle risposte al questionario si intendono evincere informazioni su attitudini, conoscenze, abilità degli studenti. Gli studenti sono interpellati sulla loro familiarità con problemi globali come quelli riguardanti il cambiamento climatico, la povertà, il commercio, le migrazioni; sulle loro abilità linguistiche e di comunicazione; sulle loro attitudini a interessarsi di altre culture; sulla loro adattabilità e il loro rispetto per chi proviene da altre culture. Attraverso il questionario si vuole comprendere se gli studenti sfruttano l’opportunità scolastica di conoscere altre culture e problemi globali. Si chiede agli studenti anche se partecipano a eventi interculturali e se sono coinvolti in attività extra-scolastiche come il volontariato, la partecipazione a campagne di sensibilizzazione e se hanno abitudini ecologicamente apprezzabili.
Inoltre con PISA 2018 si vogliono stimolare docenti e dirigenti scolastici a una sempre maggiore comprensione del variare delle opportunità di apprendimento in Paesi diversi. Si valuterà quanto un Paese sia incoraggiato a un’integrazione globale, internazionale, interculturale anche attraverso l’esame dei curricula.
L’indagine prospetta anche contenuti aggiuntivi riguardanti un’educazione alla globalità nei programmi delle diverse discipline. Il Rapporto Asia fornisce a tale proposito indicazioni interessanti per ogni singolo gruppo di materie. Abbiamo approfondito questa tematica nel numero di giugno di Tuttoscuola.
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