Valditara: ‘Il 43% degli studenti delle superiori non raggiunge competenze minime’

Il Ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha presentato al Senato i risultati allarmanti emersi dall’ultimo rapporto Censis riguardo alle competenze degli adulti e degli studenti italiani. Dati preoccupanti sui livelli di alfabetizzazione e conoscenza generale hanno spinto il Ministro a chiedere una revisione urgente delle Indicazioni Nazionali al fine di contrastare un “decadimento delle conoscenze” negli ultimi decenni.

Secondo il rapporto Censis, il 35% degli adulti italiani non è in grado di comprendere testi complessi, riuscendo a leggere solo brani molto brevi e semplici. Ancora più grave la situazione tra gli studenti delle scuole superiori, con il 43,5% di essi che non raggiunge competenze minime in italiano e il 47,5% che ha difficoltà anche in matematica. “Un italiano su cinque non sa chi fosse Giuseppe Mazzini“, ha sottolineato Valditara, riportando l’impressionante lacuna nel sapere storico degli studenti. E non finisce qui: il 41% degli studenti non è in grado di distinguere le poesie di Leopardi da quelle di D’Annunzio, e molti non sanno nemmeno dove si trovi la Palestina, o addirittura il fiume Po.

Durante il suo intervento, il Ministro ha messo in evidenza un problema ben radicato nel sistema scolastico, che, secondo lui, è alla base di queste gravi carenze. “Negli ultimi decenni si sono affermate tendenze pedagogiche e culturali che hanno contribuito a questo decadimento delle competenze“, ha dichiarato. In particolare, ha criticato la “sottovalutazione della grammatica e della sintassi” e l’eliminazione di materie ritenute fondamentali, come il latino, che viene considerato troppo difficile o obsoleto. Valditara ha sottolineato che la grammatica latina non solo è alla base della lingua italiana, ma costituisce anche un pilastro della cultura occidentale: “Conoscere il latino significa conoscere meglio la nostra lingua e la nostra civiltà, che affonda le radici in principi fondamentali come la democrazia, la libertà, l’umanità“, ha affermato.

La risposta del Ministro ha incluso anche una proposta di rinnovamento che abbraccia la storia dell’Occidente, la musica, l’arte e la Bibbia come elementi imprescindibili della nostra cultura, pur senza minare la laicità dello Stato. “Non parliamo di una spinta verso la religione, ma di un recupero della testimonianza culturale che ha plasmato la nostra arte e la nostra civiltà“, ha spiegato Valditara. Un altro punto centrale del suo intervento è stato il potenziamento delle materie STEM (scienze, tecnologia, ingegneria e matematica), con l’introduzione dell’informatica fin dalla scuola elementare, e un approccio innovativo che parta dall’esperienza pratica e laboratoriale per poi arrivare alla teoria.

Il Ministro ha concluso il suo intervento affermando che queste modifiche ai programmi scolastici sono cruciali per garantire un futuro solido ai giovani italiani. “Vogliamo dare ai nostri ragazzi non solo delle competenze pratiche, ma anche una solida preparazione culturale che li renda cittadini consapevoli e capaci di affrontare le sfide del futuro”, ha dichiarato.

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