Vaccini: vale più la circolare o la legge?
Nell’aspro dibattito che si è riacceso in questi giorni sull’obbligo vaccinale e sui primi casi di non ammissione alle scuole dell’infanzia di bambini non vaccinati o non in possesso della certificazione medica, è interessante seguire il confronto di tesi opposte di sindacati dei dirigenti scolastici.
Abbiamo riportato la posizione dell’Anp che nell’audizione alla Camera sul decreto Milleproroghe ha sottolineato la necessità di rispettare l’obbligo vaccinale previsto dalla legge, ha evidenziato la illegittimità dell’autodichiarazione da parte dei genitori di avvenuta vaccinazione, e l’impraticabilità di isolare i bambini immunodepressi.
Di parere nettamente opposto il sindacato Udir che, facendo proprie le esternazioni della deputata Villani del M5S, attraverso il suo presidente nazionale, ha afferma che “visto che l’inosservanza della circolare potrà esporre i singoli dirigenti scolastici al rischio di conseguenze sotto il profilo disciplinare, non è certamente nostra intenzione farli inciampare in questo pericolo. Noi siamo per il rispetto della Circolare. Per quanto riguarda poi la problematica degli alunni immunodepressi o non vaccinabili per motivi di salute, come è stato detto, si troverà una soluzione insieme con le famiglie. Il diritto allo studio è sacrosanto come quello alla salute: è possibile tutelarli entrambi, seguendo le direttive”.
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