Vaccini: le costose ispezioni che si potevano evitare

Le cronache di questi giorni sui vaccini riferiscono di numerose ispezioni dei NAS (Nuclei Antisofisticazione) per controllare le autocertificazioni rilasciate dalle famiglie per poter accedere alle scuole dell’infanzia o ai nidi.

Le ispezioni, sempre secondo notizie di stampa, hanno rilevato alcuni casi di dichiarazioni false, che, dato il numero molto contenuto, sono state salutate con una certa soddisfazione dal ministero della Salute, in quanto la ridottissima percentuale di utilizzo fraudolento sarebbe la riprova della complessiva validità dello strumento (l’autocertificazione) voluto dalla ministra della Salute, Giulia Grillo.

È bene precisare che i falsi sono stati scoperti confrontando i contenuti delle autocertificazioni con i dati delle ASL, dati che erano comunque a disposizione delle famiglie le quali, però, autorizzate dalla circolare del luglio scorso, hanno preferito la scorciatoia dell’autocertificazione.

Considerato però che quel tipo di autocertificazione, vietata dalla legge (art. 49 del DPR 445/2000), non poteva essere adottato, non sarebbe stato meglio rettificare la circolare, precisando a tutte le famiglie che per certificare lo stato vaccinale del figlio occorreva (e occorre tuttora, nonostante l’emendamento del Milleproroghe) acquisire il certificato dell’ASL, come diligentemente hanno fatto in tutta Italia miglia di genitori?

Non ci sarebbe stato bisogno di impegnare organi ispettivi e di polizia dello Stato in operazioni costose e devianti dalla loro funzione istituzionale.

Una operazione che è servita a coprire l’errore della nota ministeriale di luglio che, forse per cercare di semplificare gli impegni delle famiglie, aveva preferito aggirare il divieto di autocertificare lo stato di salute (vaccini compresi) dei bambini.

La conferma di questa scorciatoia non regolare attraverso il decreto Milleprorghe porterà probabilmente ad attivare ancora di più le azioni ispettive e di polizia, e a mettere in seria difficoltà i dirigenti scolastici cui spetta  la responsabilità aggiuntiva del controllo nel caso in cui accettino, comunque, le autocertificazioni.