Vaccini, entro domani devono presentare autocertificazione più di 1 milione di dipendenti statali

Scade domani, giovedì 16 novembre, per gli operatori scolastici il termine per presentare la dichiarazione sulla propria posizione relativa alle vaccinazioni.

Come ha ricordato la circolare ministeriale del 16.8.17, “L’art. 3, co. 3-bis, del decreto-legge dispone che, entro il 16 novembre 2017, gli operatori scolastici presentino alle Istituzioni scolastiche presso le quali prestano servizio una dichiarazione sostitutiva resa ai sensi del d.P.R. 28 dicembre 2000 n. 445, comprovante la propria situazione vaccinale, utilizzando il modello di cui all’allegato 2”.

In sede di conversione del decreto legge n. 73/2017 era stato proposto un emendamento che prevedeva l’obbligo di vaccinazione per tutti gli operatori scolastici, ma il conseguente onere finanziario di oltre 200 milioni per darvi attuazione (senza considerare la complessità organizzativa che l’avrebbe reso quasi impraticabile) aveva comportato il suo declassamento (sarebbe stato meglio cancellarlo del tutto), prevedendo l’autocertificazione degli interessati sulla propria posizione vaccinale.

Non potendo attingere ad una inesistente banca dati sulle vaccinazioni, il modello predisposto dal Miur di concerto con il Ministero della Salute prevede anche un “non ricordo” a fianco delle dieci vaccinazioni obbligatorie.

Quale valore possa avere una siffatta dichiarazione è facile da immaginare. In questo modo, come si può capire, l’adempimento è fine a se stesso e non serve a isolare o prevenire contagi nella scuola.

Quanti operatori dovranno, comunque, adeguarsi a questo adempimento obbligatorio?

Senza considerare i dipendenti degli Enti locali e i supplenti temporanei statali, entro il 16 novembre dovranno presentare l’autocertificazione non meno di un milione e 100 mila dipendenti statali.

Tra istruzioni e modello i fogli impiegati per l’autocertificazione saranno circa due milioni e 200 mila, pari a circa 4.400 risme di carta: un costo che va ad aggiungersi al tempo impiegato dagli addetti delle segreterie scolastiche per trasmettere via mail istruzioni e modelli, raccogliere le dichiarazioni, protocollarle e archiviarle: 10 minuti per operatore.

Un tempo lavorato per un adempimento inutile che sottrae alle segreterie delle scuole statali (ma ci sono anche le paritarie) circa 31 mila giorni di lavoro amministrativo, calcolato in questo modo: 10 minuti per 1.100.000 addetti = 11 milioni di minuti, pari a 183.333 ore.

Poiché una giornata di lavoro amministrativo è di sei ore, a quell’adempimento amministrativo le segreterie statali dovranno riservare complessivamente almeno 30.500 giornate di lavoro.   

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