Università: a Bologna gli studenti potranno rifiutare il voto anche se i prof non sono d’accordo

All’Alma Mater di Bologna il voto non sarà più a discrezione del docente. O meglio: non sarà più unicamente a discrezione del docente. Secondo quanto riportato dal Corriere.it, infatti, ora gli studenti potranno rifiutarlo tranquillamente se non rispecchia le loro aspettative. Anche se il professore non è d’accordo con il rifiuto. Questo come conseguenza di una modifica approvata mercoledì scorso dal Senato accademico arrivata dietro suggerimento di un anno fa del Garante degli studenti e dopo le richieste degli studenti stessi.

Prima di tale modifica a dettare legge sull’argomento era unicamente l’articolo 16 del regolamento, “Esami e valutazioni finali”, che recitava: «La valutazione negativa non comporta l’attribuzione di un voto», che viene annotata sul verbale ma non influisce sulla media, e che «non possono essere ripetuti gli esami o valutazioni finali di profitto già verbalizzati con esito positivo». Certo, se lo studente capisce di non essere pronto, si può ritirare dall’esame, ma se decide di arrivare fino in fondo e il suo insegnante gli dà un voto non gradito, l’articolo 16 non è chiaro. E allora ecco che all’Alma Mater ci sono docenti che si oppongono al rifiuto del voto e altri che fanno persino saltare l’appello successivo.

Un atteggiamento questo che, come ovvio, da parte dei ragazzi ha suscitato non poche polemiche che sono arrivate alle orecchie del Garante degli studenti, Francesco Scutellari. Proprio lui, un anno fa aveva quindi già bacchettato il comportamento dell’Ateneo: «Lasciare la decisione alla piena discrezionalità del docente crea discriminazioni».