Università: una tenure track per i ricercatori

In un articolo pubblicato sul Corriere della Sera dell’8 maggio 2010 Dario Antiseri fa il punto sulla situazione delle tre fasce della attuale docenza universitaria, con particolare riferimento agli oltre 25.000 ricercatori (età media: 46 anni), lanciando quella che definisce “una ragionevole proposta: si dia immediatamente inizio alle procedure di accertamento dell’idoneità scientifica e didattica dei ricercatori a tempo indeterminato e si applichi agli idonei la tenure track prevista, nel nuovo regime, per i ricercatori a tempo determinato“.

Con l’espressione “tenure track”, di cui non è stata trovata una adeguata traduzione italiana (letteralmente significherebbe qualcosa come tracciabilità dell’occupazione) si intende in pratica la stabilizzazione dei ricercatori, aperta alla progressione di carriera, legata al possesso di requisiti di produttività scientifica e idoneità didattica. In sostanza, come commenta il sito dell’ANDU, un’associazione vicina ai ricercatori, “un ruolo unico della docenza con il passaggio da una fascia all’altra attraverso un giudizio nazionale e, nel caso di valutazione positiva, il riconoscimento automatico e pieno della nuova posizione raggiunta (senza alcuna ulteriore chiamata)”.

In realtà però, secondo l’ANDU, il Parlamento ha già dato il via libera a una norma di questo genere (stabilizzazione dei ricercatori), ma non l’ha accompagnata con la garanzia della stabilità del posto occupato: “Infatti è previsto che, dopo l’abilitazione nazionale, ci potrà essere la ‘chiamata diretta’ se l’Ateneo ha i fondi e se decide di spenderli a questo fine. La chiamata diretta, quindi, significherà localismo e nepotismo, se possibile maggiori e peggiori di quelli attualmente praticati nel reclutamento e nelle promozioni“.

Insomma, neanche la parola magica “tenure track” sembra destinata a risolvere la vera questione di fondo dell’università italiana, che è quella del carattere nello stesso tempo cooptativo e localistico, e spesso assai poco meritocratico, del reclutamento e della carriera dei docenti.