Università: a rischio la riforma, ma non solo

Il ministro Gelmini aveva chiesto a maggioranza e opposizione di discutere al più presto alla Camera la riforma dell’università, puntando sull’approvazione definitiva della legge entro l’anno, ma la riunione dei capigruppo di venerdì scorso ha deciso di rinviare l’esame del testo al 14 ottobre, a ridosso della discussione della Finanziaria, che bloccherà in pratica ogni altro provvedimento.

Quando sarà possibile riprendere l’esame della riforma si sa già (lo ha detto la stessa relatrice Paola Frassinetti, Pdl) che il testo sarà modificato, e dovrà ripassare al Senato, che però nel frattempo sarà a sua volta impegnato con la Finanziaria.

Risultato: delusione per il ministro Gelmini, che non ha nascosto la sua preoccupazione, soprattutto ora che era riuscita ad avere qualche rassicurazione sul piano finanziario (“Con il ministro Tremonti abbiamo trovato le risorse per gli stipendi, per il diritto allo studio e per i ricercatori“, aveva detto poco prima della decisione dei capigruppo). Per i ricercatori, in particolare, Gelmini aveva parlato di un cofinanziamento alle università per la “messa a concorso di un congruo numero di posti di associato all’anno nei prossimi 6 anni, a partire già dal 2011″.

La notizia dello slittamento della discussione al 14 è stata accolta con disappunto anche dalla Conferenza dei rettori, che in una nota afferma che il rinvio “equivale molto probabilmente, nella situazione politica attuale, alla rottamazione del provvedimento“. Soddisfatti invece i ricercatori, per i quali proprio la ‘rottamazione’ dell’attuale testo è il punto di partenza per una diversa impostazione della riforma, che riconosca e valorizzi il loro ruolo. Intanto, annunciano alcune delle loro organizzazioni di base, i ricercatori si asterranno dalle lezioni.

Alcuni rettori, come quello di Bologna, hanno minacciato di sostituirli con docenti a contratto, anche presi dall’esterno, per garantire il diritto degli studenti a fruire di un servizio pubblico, un diritto anch’esso a rischio. Come la riforma…