Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Una Gelmini a 360 gradi al Congresso dell’Agesc

Il ministro dell’Istruzione Mariastella Gelmini è intervenuta venerdì pomeriggio al 15° congresso nazionale dell’Agesc (Associazione genitori scuole cattoliche) a Roma, ed ha toccato diversi temi, tanto di attualità, quanto di politica generale.

Con riferimento agli incidenti tra manifestanti e forze di polizia del 18 marzo, il ministro ha espresso “massimo rispetto per l’Onda“, ma ha avvertito che “episodi come quelli de La Sapienza e di Roma 3” non debbono ripetersi, perché le università, “come la scuola, devono essere templi della libertà di opinione e dove manifestare posizioni diverse ma mai debbono scadere nella violenza“.

L’inquilino di viale Trastevere ha quindi annunciato che una commissione sulla parità è al lavoro al Ministero e che “la prossima settimana ci sarà un incontro con il ministro Fitto in Conferenza Stato-Regioni per trovare un accordo sulla distribuzione delle risorse”, allo scopo di promuovere una “vera libertà di educazione“.

Ad un congresso dei genitori, il ministro non poteva non menzionare uno dei punti qualificanti della propria politica, il dialogo con le famiglie e i genitori: “Il dialogo con i genitori è fondamentale per migliorare la scuola” ha detto la Gelmini, che ha anche ricordato come la cultura cattolica nella scuola fornisca “un contributo determinante per la libertà e la qualità dell’insegnamento in Italia“.

Dialogare con i genitori – ha proseguito il ministro – è uno dei miei compiti fondamentali. Ascoltare le loro opinioni e capire quali siano i loro problemi e le loro esigenze è indispensabile per migliorare la scuola“.

Infine il ministro ha annunciato che il tetto del 30% per la presenza di alunni stranieri nelle classi entrerà in vigore dal 2010. “Le iscrizioni – ha spiegato la Gelmini – sono terminate il 28 febbraio, non so quindi, se saremo in grado già dal prossimo anno di applicare in pieno questa norma certo manderò una circolare ai direttori scolastici perché si adoperino, almeno nei casi limite a trovare soluzioni già dall’anno scolastico 2009-2010 che sarà quello della sperimentazione. La norma entrerà in vigore a regime dal 2010“.

Il ministro ha motivato il provvedimento spiegando che “in realtà quelle classi che sembrano improntate all’integrazione tra culture e provenienze diverse, diventano classi ghetto“. Il ministro ha concluso illustrando le prossime linee di azione al riguardo: “Abbiamo quindi immaginato un tetto del 30% proprio per far sì che ci sia una vera integrazione e abbiamo anche stanziato delle risorse affinché i ragazzi stranieri che hanno difficoltà con l’italiano possano essere seguiti personalmente. Anche questo è un aspetto che aiuta ad avere una effettiva integrazione“.

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