In Italia la confusione tra il concetto di scuola pubblica, paritaria e privata è ancora molta, nonostante la legge 62/2000 che regolamenta l’istituzione delle scuole paritarie all’interno del sistema pubblico, che è composto dalle scuole statali e da quelle, appunto, paritarie.
Per essere riconosciuta come paritaria una scuola deve adottare e promuovere un progetto educativo in armonia con i principi della Costituzione e delle norme vigenti, accogliere tutti gli studenti (anche con disabilità o con bisogni educativi speciali), avere un bilancio pubblico, insegnanti con il titolo di abilitazione all’insegnamento e arredi e spazi fisici ed educativi idonei all’accoglienza degli alunni.
“Durante la seconda prova dell’esame di Stato in un liceo delle scienze umane, ai candidati viene sottoposto un testo formato da due parti, la seconda composta da quattro domande una delle quali così formulata: secondo il candidato, nel sistema di istruzione italiano la presenza, sia pure minoritaria, di scuole private accanto a quelle pubbliche rappresenta un valore aggiunto ? Per quale ragione ?
Una ragazza alza la mano ed esprime perplessità circa la formulazione della domanda in particolare sui due termini scuole private e scuole pubbliche affermando che le scuole a gestione privata sono pubbliche come quelle statali quindi la domanda non è posta in modo corretto.” A riportarlo è Maria Grazia Colombo, dell’AGESC.
“La domanda così posta è fuorviante e non in linea con la normativa ed in particolare con la legge 62/2000 Berlinguer che definisce le scuole paritarie pubbliche come quelle statali in quanto appartenenti ad un unico sistema nazionale di istruzione.
Il termine paritaria – prosegue la Colombo – non compare nel testo, pare che chi ha pensato queste domande si sia ispirato alla Costituzione, ma dalla Costituzione ad oggi il sistema è cambiato. Utilizzare il termine privato in contrapposizione a pubblico è un incidente di percorso o una mancanza davvero grave che si colloca in un momento così delicato nella vita scolastica dello studente come l’esame di maturità.
Certamente i ragazzi delle scuole paritarie hanno sollevato la questione non per il gusto di contestare ma piuttosto per un interesse alla correttezza e alla conoscenza. Noi genitori ci domandiamo: ma è mai possibile che nel nostro Paese è pubblico solo ciò che è statale quindi degno di garanzia anche nel sistema scuola ?
Guardiamo alla tanto chiacchierata Europa e scopriamo che lo Stato nei Paesi a noi più vicini è garante di un sistema plurale educativo ed istituzionale.
La scuola paritaria è pubblica perché la sua funzione è pubblica anche se la gestione è privata, la scuola statale è pubblica perché la sua funzione è pubblica. Entrambe permettono ai cittadini di esercitare il loro diritto all’istruzione ed alla formazione.
Aiutiamo i nostri ragazzi ad affrontare le questioni con chiarezza, non in modo confuso. Il timore che tutti noi, genitori, ragazzi e docenti della scuola abbiamo è quello che si alimentino posizioni ideologiche vecchie che non fanno bene a nessuno.”
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