
Un danno per la scuola le mancate o tardive decisioni
Anche per la riorganizzazione ordinamentale della scuola secondaria superiore, a decorrere dal 1 settembre 2010, i tempi sono praticamente ridotti al lumicino perché, come osserva l’assessore regionale dell’Umbria Maria Prodi, ” …è adesso che si lavora al piano dell’offerta formativa delle Regioni, che devono, dopo le dovute concertazioni con gli enti locali decidere l’offerta scolastica nei territori”. Perché tanto ritardo dopo che un anno era già saltato?”.
Effettivamente dalla prima presentazione delle bozze di regolamento a dicembre dello scorso anno si sono persi molti mesi senza che sulla riforma della secondaria superiore si aprisse alcun dibattito.
E’ tempo di rispondere anche all’inerzia rispetto alla formalizzazione dell’Accordo Quadro di attuazione del Titolo V per il settore istruzione, già definito sotto il profilo tecnico in sede di Conferenza Unificata, che non risulta ancora restituito dal Miur per l’iscrizione all’ordine del giorno di una delle prossime riunioni della Conferenza Unificata.
La tardiva definizione della cornice istituzionale all’interno della quale si collocano le questioni sulle quali le Regioni cercano un’interlocuzione con il governo, determina una vischiosità dei processi decisionali che finisce per rendere difficile l’imputazione di responsabilità e il prodursi di maggiore efficienza nella gestione dei rapporti politico-istituzionali.
E’ il rischio di procedere “per strappi” rispetto alle attese e alle norme.
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