Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Un colloquio esclusivo in una scuola inclusiva

di Carla Sacchi

21 Giugno, ore 16.16 Anna:

Carissimi, 

volevo rendervi partecipi del lavoro che abbiamo portato a termine con Giulia in questi giorni. Non me la sono sentita di farle sostenere un esame tradizionale, con argomenti scelti nelle varie discipline. Volevo permetterle di parlare, in scioltezza, di qualcosa che lei ha vissuto in prima persona: la vacanza fatta a New York con la sua famiglia. È un lavoro semplice, ma che le ha permesso di conoscere ed utilizzare una mappa interattiva, di scavare nei suoi ricordi ed esprimere emozioni vissute un anno fa in occasione di questa esperienza. 

… spero che domani spacchi!”

Ore 16.23, Adelaide:Domani sarà un grande momento per Giulia e per tutti noi. Grazie Anna”

Ore 17.18, Giusy:  Non vedo l’ora, sono forse più emozionata di lei!! Sono sicura che sarà un lavoro bellissimo, come del resto avete sempre fatto in questi tre anni. Grazie Anna!”

Ore 17:34, Carla: “Grazie Anna. Ci aspettiamo grandi soddisfazioni”

Ore 19.19, Giada: “Qualsiasi cosa dirà sarà un successo suo e tuo”

Questo lo scambio di mail tra alcuni docenti, la sera prima del colloquio orale di una studentessa. Il docente in commissione all’esame di stato di terza media non ascolta distrattamente per routine, o addirittura non ricorda il nome dei candidati del giorno successivo, perché il docente non lavora con carte e dati, ma con persone a cui tiene in modo particolare. Prima di qualunque imposizione dettata da certificazione o evidenza, i docenti di una scuola inclusiva progettano e realizzano il percorso su misura per ciascuno studente, con l’obiettivo di accompagnarlo in maniera costante ora precedendolo, ora affiancandolo, o seguendone i passi. 

Domani è il giorno del colloquio orale di alcuni studenti ed è il giorno per Giulia, la nostra ragazza speciale, non solo con bisogni speciali. Ma chi è Giulia? Giulia é speciale per i sorrisi, le soddisfazioni e l’umorismo con i quali ha allietato le nostre giornate. Una mattina di giugno, venuta per preparare il percorso del colloquio orale con la sua insegnante “speciale” (anche lei), e avendo portato un cornetto per Anna, quando la vede dividerne e offrirne un pezzo, Giulia non concorda ed esclama che “il cornetto lo ha portato solo per Anna!” È la persona che durante i primi giorni di scuola media si stupiva che il docente dell’ultima ora la accompagnasse verso l’uscita…lei era già perfettamente autonoma, nessuno accompagnava i suoi compagni e non vi era ragione alcuna per la quale qualcuno dovesse accompagnare lei! 

Giulia ha vissuto tante esperienze con noi in questi tre anni: viaggi di istruzione, a volte faticosi per lei, durante i quali spesso sostava per riprendere fiato; giornate di laboratori scientifici come in Bergamoscienza, ha recitato lo scorso anno nel musical Il Mago di Oz; ha vissuto gli scambi legati al gemellaggio con la città di Pirano in Slovenia, il ballo di fine anno e…e sarebbe inutile continuare l’elenco semplicemente perché lei ha fatto esattamente quello che hanno fatto tutti gli altri, quello che la scuola ha offerto, senza limiti di alcun tipo. Senza limiti per quella che lei è, grazie alla splendida famiglia che Giulia ha attorno a sé e che noi docenti abbiamo imparato a conoscere e ad apprezzare, con la quale abbiamo collaborato quotidianamente. Questa studentessa ha vissuto una serena esperienza di scuola grazie ad un gruppo classe davvero attento e affettuoso e ad un team docenti appassionato al proprio lavoro. 

22 Giugno, ore 18:00 circa. 

È arrivata l’ora X: come starà Giulia? 

Giulia sta benissimo, entra in aula più sorridente che mai. Svela uno scrigno di ricordi emozionanti: un biglietto-regalo ricevuto per il suo compleanno, un vinile dei Beatles, una banconota da un dollaro e la bandiera Americana. Partiamo proprio da quest’ultima, in un perfetto inglese, Giulia ci dice che si chiama Stars and Stripes e motiva la presenza e il numero di stelle e strisce. Ci spiega che sul dollaro è rappresentato il primo presidente degli Stati Uniti, e, tornando ai giorni nostri, risponde correttamente alla richiesta di chi sia l’attuale presidente. Giulia possiede delle competenze informatiche: apre sul suo drive un’applicazione di Google Maps, My Map, sulla quale ha localizzato tutte le mete più significative della sua settimana trascorsa a New York. Ciascuna tappa è descritta nelle principali caratteristiche, corredata di foto con la sua famiglia e impreziosita dai suoi ricordi e dalle sue emozioni così evidenti quando racconta di Times Square, Rockefeller Center, Ground Zero, dei piatti che ha assaggiato e delle curiosità che non ha dimenticato.

E ancora, The Statue of Liberty viene descritta interamente in lingua inglese, Giulia, infatti, è sempre stata motivata allo studio delle lingue straniere. Poi ci mostra un filmato dello Strawberry Fields Memorial, e in sottofondo si sente l’omonima canzone dei Beatles, il cui ritornello viene, da lei, timidamente intonato. Il colloquio si conclude con un piatto preparato da Giulia e presentato in lingua francese. Il coinvolgente percorso è giunto alla fine, tra storia, geografia, arte e tante emozioni dentro e fuori dall’aula dove la sua “grande” famiglia la attende, perché Giulia non ha permesso a nessuno di assistere al suo esame. Vogliamo credere che abbia voluto godere della nostra compagnia da sola, come ci ha sempre vissuto, ancora una volta, l’ultima volta insieme da docenti e allieva, prima di vederla camminare da sola via da noi, come è giusto che sia. 

 

Forgot Password