Uil scuola: ora bisogna far funzionare le scuole

Senza un confronto con le rappresentanze sindacali dei lavoratori, non sarà possibile

Dopo la valutazione negativa di Domenico Pantaleo, segretario della Flc Cgil, anche Pino Turi, segretario della Uil scuola, non usa mezze misure,  all’uscita dell’incontro dei sindacati scuola con  il ministro Giannini.

Quello che stanno tentando di realizzare, fase dopo fase, è un sistema che si sta rivelando – come avevamo preannunciato – inefficace, ingiusto, impossibile da realizzare”, afferma il sindacalista. “ E’ mancata una seria programmazione e la capacità di gestione di un sistema complesso, come la scuola,  a cui ora bisogna fare fronte”.

A questo punto “solo l’apertura di un confronto vero,  costante e costruttivo con le organizzazioni sindacali,  potrà consentire, se ci sarà volontà politica, attraverso dell’esercizio delle deleghe che la legge stessa assegna all’Esecutivo, di porre rimedio alle incongruenze della legge e cercare le soluzioni che consentano alle scuole il buon funzionamento e al personale della scuola di vedere riconosciuto il valore del lavoro a scuola”.

Turi così riassume “Le proposte concrete e fattibili che mirano a trovare soluzioni”:

Precariato

Serve un piano anche pluriennale che metta a sistema il reclutamento.
Tra vecchio e nuovo sistema serve una fase di assestamento che risolva le incongruenze e le iniquità introdotte con l’uso dell’algoritmo ed affronti la questione delle persone, delle loro aspettative, bisogni, in particolare per tutti coloro che forniti di abilitazione all’insegnamento e con diversi anni di servizio alla spalle.
Analogamente per il personale ATA, vanno sbloccate le nomine in ruolo per tutti i profili, come vanno introdotte deroghe per consentire le supplenze brevi. 

La scelta dei docenti

L’anello debole è rappresentato dall’equilibrio dei poteri e competenze previsto nella  scuola dell’autonomia.
La scelta dei docenti dagli albi a cura dei dirigenti scolastici, se presenta una sua ragione nell’organico potenziato,  è impossibile e comunque sbagliato applicarlo a tutti i docenti. Non può funzionare concretamente. Un altro esempio: gli squilibri di potere e responsabilità tra consiglio di istituto e collegio dei docenti.  Il dirigente, con la scelta diretta dei docenti, potrebbe addirittura cambiare la costituzione dell’organo collegiale ed orientarne le scelte.

Contratto

Il percorso da seguire è quello del rinnovo del contratto di lavoro che potrà definire gli ambiti,  diritti ed obblighi, e  tutte le ricadute sul rapporto di lavoro, compresa la contrattazione decentrata di singola scuola.

La valutazione

La chiave di lettura è sempre quella della scuola dell’autonomia. Bisogna partire da lì.  Non si può definire per i docenti un sistema e per i dirigenti un altro che è l’esatto opposto.  Al di là della composizione  degli organismi di valutazione, che presenta molti limiti, occorre un confronto ed una scelta il più possibile condivisa e coerente.