Uil: no ai tagli sulla scuola

La spesa per l’istruzione “non può essere ridotta, perché l’Italia già spende poco sia in rapporto al Pil sia rispetto agli altri paesi europei, mentre servono investimenti aggiuntivi. Lo afferma il segretario generale della Uil scuola Massimo Di Menna chiedendo che sull’uso delle risorse si apra il confronto con il sindacato da tempo sollecitato.

“E’ ora di dire basta, va fatta chiarezza. Occorre avviare – sostiene il sindacalista – un confronto serio e sereno, mettere le carte in tavola e tutti i numeri al posto giusto. Non vanno decisi tagli che non darebbero risultati e impoverirebbero l’offerta scolastica. Tanti insegnanti sono costretti a lavorare con grande fatica con classi sovraffollate di 28, 29, 30, 32 alunni. Le classi sovraffollate – aggiunge Di Menna – sono un’emergenza del nostro sistema.

Per valutare il numero degli insegnanti occorre ricordare la specificità italiana degli insegnanti di sostegno e l’assetto ordinamentale delle varie discipline. Per l’istruzione dei nostri giovani si investe poco e il livello delle retribuzioni del personale e’ ancora molto basso. Se la situazione finanziaria e’ grave – sottolinea il leader della Uil scuola – e la medicina deve essere amara, questa medicina deve essere data a chi si e’ arricchito e non a chi si è impoverito, a chi vive del proprio stipendio, perche’ cosi’ nessuno ‘guarisce’, la malattia si aggrava”.