UCIIM, no alla logica referendaria sulla riforma

L’Uciim, l’associazione cattolica degli insegnanti medi italiani va a congresso nei prossimi giorni per il rinnovo delle cariche statutarie.

Il prof. Luciano Corradini, presidente uscente e apprezzato uomo di cultura, nonché ex-sottosegretario all’Istruzione con il ministro Lombardi, invita il mondo della scuola italiana ad una riflessione per ritrovare quell’impegno professionali che ha positivamente segnato la scuola italiana nei decenni scorsi. “In un’epoca storica come la nostra – scrive Corradini – che ha logorato tante parole e soprattutto tanta fiducia nella buona fede di chi le pronuncia, il Congresso UCIIM intende ritrovare, nel tragitto compiuto nei suoi 60 anni di vita, quel filo rosso di riflessione, di testimonianza e d’impegno professionale che hanno lasciato una traccia visibile nelle norme e nelle esperienze della scuola italiana del secolo scorso“.


Di fronte alle forti contrapposizioni in atto nel mondo della scuola, l’Uciim ha cercato, anche nei riguardi del progetto di riforma della Moratti, un atteggiamento aperto e criticamente costruttivo. Corradini invita tutti a “ricuperare l’ampiezza della visione e la prospettiva dei tempi lunghi che serve anzitutto per svincolarsi dalla logica referendaria che sembra richiedere ad ogni passo la scelta se essere a favore o contro il governo, a favore di questa o quella norma della riforma Moratti. E serve per decidere gli atteggiamenti da tenere e le cose da fare, oltre la logica degli schieramenti politici, che hanno altrove la loro sede di legittimità.”

 

Corradini punta sulla deontologia professionale, perché “se tanti limiti si trovano nelle politiche e nei comportamenti della destra e della sinistra, porsi super e ultra partes e talora semplicemente a fianco degli studenti e delle famiglie, non significa, nella prospettiva dell’UCIIM, cedere a tentazioni di qualunquismo o di snobismo, ma essere testimoni della speranza e partner affidabili di chi, qualunque sia la sua opzione politica, vuole nei fatti, e non solo nell’intenzione, uscire dalle secche.