TuttoscuolaNEWS compie 6 anni/4. Le antinomie della Sinistra di governo

L’ultimo anno (abbondante) del sessennio 2001-2007 ha visto il governo di centro-sinistra subentrare a quello di centro-destra, ed è probabile che sull’esito delle elezioni abbia pesato il voto del personale della scuola, deluso dal velleitarismo delle riforme annunciate e dalla mancata modernizzazione del sistema educativo.
Ma la coalizione di centro-sinistra, in questa prima fase della sua esperienza di governo, si sta rivelando almeno altrettanto, se non più litigiosa e contraddittoria di quella di centro-destra che ha governato nel quinquennio precedente.
Il centro-sinistra, uscito dalla competizione elettorale con una risicata maggioranza al Senato, ha infatti espresso al proprio interno una forte e sempre più aspra dialettica tra l’ala riformista, che si riconosce nell’asse DS-Margherita e nel costituendo Partito Democratico, e l’ala massimalista (comunemente, ma impropriamente denominata “radicale“), che punta invece sul consolidamento una sinistra politica interprete dei movimenti e dell’antagonismo sociale.
Per evitare le forche caudine dell’iter parlamentare ordinario l’attuale maggioranza è stata perciò costretta a ricorrere sempre più massicciamente alla decretazione d’urgenza (vedi decreto Bersani sulle liberalizzazioni) o a leggi blindate come la Finanziaria. E ad amplificare al massimo il ruolo del governo e del ministro Fioroni, inventore della politica del “cacciavite“, in sede di attività amministrativa.
In questo modo la sinistra estrema, che avrebbe voluto l’abrogazione della riforma Moratti per via parlamentare, è stata in pratica tenuta ai margini dei processi decisionali, anche se è stata parzialmente “compensata” con l’assunzione dei 150.000 precari, inserita nella Finanziaria 2007. Basterà questo escamotage per evitare che risorgano conflitti interni alla sinistra su temi come il tempo pieno, le modalità di assolvimento dell’obbligo a 16 anni (o a 18, come vorrebbe l’ala massimalista), la laicità della scuola, la razionalizzazione della spesa per l’istruzione, che è fuori dagli standard internazionali? Obiettivamente è difficile che le antinomie della sinistra di governo non si traducano, ancora una volta, nel blocco delle decisioni più innovative con la conseguenza di un ulteriore scadimento dei livelli qualitativi degli esiti educativi dei giovani.