Tutti i partiti contro le 24 ore

Parte domani, in commissione Bilancio alla Camera, la discussione sulla legge di stabilità con le prime audizioni. Ci sarà poi una settimana di tempo, fino al 31 ottobre, per presentare gli emendamenti al testo del governo. Centrale la partita della scuola, con i gruppi parlamentari impegnati in queste ore a elaborare le loro contro-proposte per stralciare il comma 42 dell’articolo 3, quello che prevede di innalzare da 18 a 24 le ore di lezione frontale dei docenti di medie e superiori. Una disposizione contro cui è già scattata la rivolta degli insegnanti.

Le trattative con il ministero sono cominciate e per ora è arrivata l’apertura del ministro dell’istruzione Francesco Profumo, che è disposto alla marcia indietro, ma a “saldi invariati”. Insomma per il 2013 vanno comunque conseguiti 183 milioni circa di risparmio, come previsto dalla spending review.

Il Pd, per voce della responsabile Scuola, Francesca Puglisi, sembra guardare al bilancio del ministero della Difesa: “Bisogna cercare altrove i 183 milioni di risparmio sulla scuola chiesti dalla spending review – spiega l’esponente democratico all’agenzia di stampa Dire, che ha intervistato rappresentanti di tutti i partiti -. Per esempio si possono cercare nel bilancio della Difesa, che ha oltre 11 miliardi di spesa corrente. Basterebbe lo 0,1% di taglio per coprire i risparmi della scuola”. Continua Puglisi: “Scriveremo emendamenti che chiedano lo stralcio sia del comma sulle 24 ore, che di quello sul costituendo Fondo per la valorizzazione dell’istruzione scolastica. E chiederemo che per trovare i soldi si guardi fuori dal bilancio del Miur. Laddove non fosse possibile stiamo anche contabilizzando i risparmi che si potrebbero ottenere introducendo i software open source nelle scuole“.

Anche nel Pdl si cercano ipotesi alternative: “Stiamo analizzando i risparmi che deriveranno dalla spending review“, afferma la deputata Elena Centemero, membro della commissione Cultura della Camera e responsabile nazionale scuola del Pdl. Si guarda sia ai risparmi “che riguardano la dirigenza e le consulenze del ministero dell’Istruzione che quelli di altri ministeri. Cercheremo anche soluzioni condivise in commissione Cultura visto che tutti i gruppi sono contrari all’aumento di ore“.

Drastica la soluzione del deputato Pierfelice Zazzera dell’Idv: “Eliminiamo la voce che all’articolo 8 della legge stabilisce di dare 223 milioni alle scuole private e mettiamo quei soldi sulla scuola pubblica“. “Sarebbe – continua il parlamentare – un atto nel rispetto della Costituzione. Inviteremo il governo a riflettere su questo punto. E poi si potrebbe intervenire anche con l’aumento di un punto percentuale dell’Ires, Imposta sul reddito delle società. Si possono ottenere molti soldi così da girare in parte sulla scuola“.

No all’aumento di ore anche da parte dell’Udc che chiederà “certamente lo stralcio del relativo comma – spiega la parlamentare Luisa Capitanio Santolini –, poi chiederemo di metterci attorno ad un tavolo per discutere delle future soluzioni, ma ora non si può chiedere questo agli insegnanti. Lo dico da persona che è stata per anni in cattedra: non si può dire di colpo ai docenti di lavorare 6 ore in più“.