Tutti i dati su promossi, debiti, e non ammessi alle superiori

Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha diffuso pochi minuti fa i risultati quasi definitivi scrutini finali e esami di Stato. Di seguito si riportano i punti essenziali.

La matematica è la materia in cui gli studenti di tutta Italia incontrano le maggiori difficoltà: il 45,7% (+2,6% rispetto all’anno scorso) dei ragazzi ammessi con giudizio sospeso all’anno scolastico successivo dovrà dimostrare di aver superato l’insufficienza in questa disciplina. La seconda materia più ostica è la lingua straniera (il 30,6% degli studenti ammessi all’anno scolastico successivo con giudizio sospeso ha un debito in questa materia). Seguono le altre discipline scientifiche (fisica, chimica, biologia, ecc.) col 23,6%; infine l’italiano con il 14% (percentuale rimasta stabile rispetto al 14,5% del 2007).

Il numero dei promossi agli scrutini è in aumento, in crescita del 10% rispetto allo scorso anno, “un dato – commenta il Ministero – che potrebbe significare come il sistema del recupero dei debiti formativi abbia innescato un meccanismo virtuoso che ha responsabilizzato gli studenti”, anche se una valutazione finale si potrà avere solo con i dati definitivi, a settembre.

Percentualmente, i promossi sono il 59,4% degli studenti delle superiori (l’anno scorso erano il 49,8%), quelli ammessi con giudizio sospeso il 26,9% (l’anno scorso erano il 36%), i non ammessi il 13,7%.

Gli istituti tecnici sono quelli in cui ci sono più alunni con giudizio sospeso (il 30% del totale), mentre nel 2007 gli alunni degli istituti tecnici con debito alla fine dell’anno erano il 38,9%. La scuola con meno studenti con giudizio sospeso è il liceo classico (21,2% del totale), mentre nella stessa tipologia di scuola l’anno scorso il 28,9% aveva riportato il debito.

Tra i ragazzi con giudizio sospeso, quelli che dovranno dimostrare di aver superato una sola insufficienza sono il 39,3%, i ragazzi con debiti in due discipline, invece, sono il 35,3%, mentre gli alunni con tre o più insufficienze sono il 25,4%. Al momento, comunque, i ragazzi bocciati sono il 13,7%, mentre i non ammessi alla classe successiva alla fine dell’anno scolastico 2006-2007 erano il 14,2%.

Le scuole con più promossi sono il liceo classico, con il 73,2% dei promossi senza debito, con un aumento di 7,9 punti percentuali rispetto all’anno precedente e il liceo linguistico, anch’esso con il 73,2% (anche qui si è avuto un aumento dei promossi senza debito del 10,5%). Segue il liceo scientifico con il 68,4% degli ammessi all’anno successivo, con un 7,8% in più di promossi. Gli istituti professionali, invece, si confermano una delle tipologie di scuola in cui ci sono meno promossi; meno della metà dei frequentanti (il 48,2%), infatti, è stato promosso senza debito.

In ogni tipologia di scuola superiore, i passaggi più critici risultano essere il primo ed il terzo anno. In queste due classi il maggior numero di studenti non viene promosso.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica la maggiore concentrazione di ragazzi promossi è in Calabria, a fronte del primato delle bocciature di Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

Il Ministero ha diffuso anche i dati relativi ai risultati degli esami di Stato: ha preso 100 e lode lo 0,9% (lo scorso anno lo 0,7%) dei promossi alla maturità, 100 il 6,6%, tra 91 e 99 il 9,2%, tra 81 e 90 il 15,5%, tra 71 e 80 il 24.8%, tra 61 e 70 il 30,6%, 60 il 12,3%.

Le donne si confermano più studiose degli uomini: quest’anno il 98% delle donne ammesse all’esame di Stato si è diplomato, contro il 96,7% degli uomini. Il primato femminile è, per il ministro Mariastella Gelmini, “una realtà della scuola italiana”.

Il ministro ha anche commentato i dati nella loro interezza, sottolineando come la matematica costituisca “un’autentica emergenza didattica. Il problema accomuna gli studenti dell’intera penisola, senza distinzione di sesso, tipologia di scuola o dislocazione geografica”.

L’avvocato bresciano ha ricordato come il ritorno allo studio estivo per gli ammessi con debito non è certo piacevole per gli studenti, ma contribuisce a dare un po’ di serietà e credibilità alla valutazione degli studenti nella scuola italiana”.