Turi (Uil), ok interrogazioni, buona tradizione italiana

Bene Giannini, l’interazione con gli studenti è patrimonio della nostra scuola. Inadeguati i paragoni con il mondo anglosassone

“Finalmente una affermazione che valorizza la nostra scuola e ciò che rappresenta. Quella scuola che è sbagliato paragonare sempre ad altre esperienze che sono basate su una comunicazione non verbale con il ricorso a test e verifiche  scritte“. Così Pino Turi, segretario della Uil Scuola, commenta le affermazioni del ministro Giannini, che durante una trasmissione radiofonica ha ricordato come “esporre a voce un argomento, dove non si può copiare e si capisce se un ragazzo è padrone dell’argomento“, “è patrimonio della nostra scuola“. 

Un approccio – aggiunge Turi – “ben diverso dal patrimonio del mondo anglosassone che privilegia la misurazione delle competenze, piuttosto che l’insegnamento della scuola italiana, tradizionalmente basata sulle conoscenze, sul dubbio e la ricerca che porta all’acquisizione delle competenze“. 

Un insegnamento che “è il frutto della tradizione della nostra scuola che non deve essere disperso in un meccanismo di omologazione che purtroppo nel nostro paese, per motivazione non sempre nobili, è alla ricerca di paragoni e di modelli che poco o niente sarebbero  da imitare“.

Se continueremo a difendere la nostra inimitabile capacità di insegnamento ed apprendimento” – conclude Turi – “a valorizzare l’autonomia scolastica come luogo di libertà ed indipendenza, forse riusciremo a fare un’Europa dei popoli e non della finanza e del profitto“.