Trump vince le elezioni: cosa accadrà alla scuola negli Stati Uniti?

Donald Trump ha vinto le elezioni presidenziali degli Stati Uniti raggiungendo e superando la soglia dei 270 grandi elettori che gli servivano per essere eletto presidente. Cosa accadrà ora alla scuola negli USA? I propositi di Trump sembrano andare verso un radicale rovesciamento delle politiche di inclusione e di lotta al razzismo realizzate negli USA negli ultimi sessanta anni, a partire da Lyndon Johnson, presidente dal 1963 al 1969, subentrato a John F. Kennedy dopo l’assassinio di quest’ultimo. Potrebbero dunque esserci modifiche significative al sistema educativo, sulla base delle politiche passate di Trump e delle sue dichiarazioni in campagna elettorale.

Trump presidente USA: il suo programma per la scuola

Secondo Kevin L. Henry Jr, autorevole studioso e docente presso il Department of Educational Leadership & Policy Analysis dell’Università del Wisconsin-Madison, il programma di Trump si ispira alle proposte del “Project 2025”, promosso dalla Heritage Foundation insieme a diverse organizzazioni conservatrici, creato in vista di una potenziale amministrazione repubblicana nel 2025, che punta a ridurre il potere federale, affidando un maggiore controllo agli Stati e limitando ogni regolamentazione per favorire il libero mercato. Per quanto riguarda l’educazione le implicazioni di questa impostazione comportano, secondo Henry, il completo stravolgimento della visione di una democrazia pluralistica e multiculturale: “Concentrate sulla deregolamentazione e sull’espansione dell’istruzione privatizzata (che è stata storicamente utilizzata per eludere gli sforzi per i diritti civili e attualmente riproduce l’ineguaglianza razziale sistemica), queste linee politiche ridurrebbero e limiterebbero in modo significativo l’affermazione dei diritti civili nei contesti di istruzione primaria, secondaria e superiore”.

Trump presidente USA: addio al Dipartimento dell’Istruzione?

Il Progetto 2025 e la piattaforma dei repubblicani di Trump richiedono entrambi l’eliminazione del Dipartimento dell’Istruzione (immaginiamo, per avere un’idea, quale stravolgimento sarebbe da noi l’abolizione del Ministero dell’istruzione). Inoltre, il Progetto 2025 prevede l’abrogazione delle disposizioni sull’equità all’interno della legge “IDEA” (Individuals with Disabilities Education Act), che mira in particolare ad affrontare la discriminazione razziale nell’istruzione speciale. I finanziamenti federali (oltre 18 miliardi di dollari), storicamente utilizzati per sostenere i bambini a basso reddito, sarebbero trasformatiti in sovvenzioni deregolamentate agli Stati, per poi arrivare alla loro graduale eliminazione nell’arco di 10 anni. Tutto ciò “rappresenterebbe un fondamentale disconoscimento della giustizia educativa e dovrebbe suscitare preoccupazione in coloro che sono impegnati nella salvaguardia del Primo Emendamento, dell’integrità e della libertà accademica, dei diritti dei lavoratori e della democrazia in generale”, conclude l’esperto.

Trump presidente USA: l’agenda educativa

Vediamo quindi di seguito alcuni dei principali aspetti che potrebbero caratterizzare l’agenda educativa del nuovo presidente degli Stati Uniti:

1. Sostegno alle scuole charter e all’istruzione privata

Trump ha sostenuto fortemente l’espansione delle scuole charter, che sono scuole pubbliche gestite privatamente, ma finanziate dallo stato. Le scuole charter sono viste come una alternativa alle scuole pubbliche tradizionali, con maggiore autonomia nei metodi di insegnamento e nelle scelte educative. Trump ha anche promosso l’uso dei voucher educativi, che permetterebbero alle famiglie di utilizzare i fondi pubblici per iscrivere i figli in scuole private, incluse quelle religiose.

2. Minori poteri federali nella gestione dell’educazione

Trump ha più volte dichiarato che l’educazione dovrebbe essere gestita principalmente a livello statale e locale, piuttosto che dal governo federale. Questo si tradurrebbe in una riduzione dell’influenza del Dipartimento dell’Istruzione degli Stati Uniti e in un maggiore controllo da parte degli stati e delle singole scuole.

3. Riforma dei test standardizzati

Durante la sua presidenza, Trump ha espresso preoccupazione per il sistema di test standardizzati, che considera troppo oneroso e non sempre indicativo del successo educativo. Potrebbe esserci un tentativo di ridurre o riformare l’uso di test a livello nazionale, come il test “No Child Left Behind”, a favore di metodi di valutazione più flessibili e adattati ai bisogni degli studenti.

4. Programmi di formazione professionale

Trump ha enfatizzato la necessità di potenziare l’istruzione professionale e tecnica, come parte della sua visione di rafforzare l’economia americana. Potrebbe esserci un maggiore investimento in programmi di formazione che preparano i giovani a carriere in settori come l’industria, la tecnologia e l’artigianato, con l’intento di rispondere alla carenza di lavoratori qualificati negli Stati Uniti.

5. Sicurezza nelle scuole

Trump ha posto l’accento sulla sicurezza nelle scuole, con proposte che vanno dall’introduzione di misure di protezione più rigide, come il rafforzamento della presenza di agenti di polizia nelle scuole, fino a suggerire che gli insegnanti possano essere armati per difendersi in caso di emergenze. La questione della sicurezza nelle scuole è un tema ricorrente nelle sue politiche, in particolare in relazione agli episodi di violenza armata.

6. Orientamento conservatore sui contenuti educativi

Trump ha sostenuto un programma educativo più “conservatore”, con una maggiore enfasi sui valori tradizionali americani. Ciò potrebbe includere la revisione dei curricula scolastici, specialmente in tema di storia americana, educazione civica, e scelte pedagogiche legate a questioni di identità di genere, sessualità e teoria razziale.

7. Opposizione alle politiche di “Woke Education”

Trump ha fatto della lotta contro ciò che definisce “educazione woke” una parte centrale del suo messaggio. Questo implica un rifiuto di approcci educativi che promuovono politiche progressiste legate a temi come il razzismo sistemico, la teoria critica della razza (CRT) e l’educazione sessuale inclusiva. È probabile che il suo governo si opponga all’insegnamento di tali tematiche nelle scuole pubbliche.

8. Riforma dell’università e dei prestiti studenteschi

Anche se le scuole K-12 (elementari e medie) sono una priorità, Trump ha anche parlato di riforme nell’istruzione superiore. Potrebbero esserci proposte per ridurre il costo dell’università, anche se il suo approccio a questo problema potrebbe riguardare principalmente l’aumento delle opportunità di formazione tecnica e la promozione di alternative all’università tradizionale, come corsi online o programmi professionali.

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