La scuola nella campagna elettorale USA
Anche la scuola diventa oggetto di aspro confronto tra i due contendenti alla presidenza degli Stati Uniti d’America, Donald Trump e Kamala Harris. Un confronto che, diversamente da quanto accaduto in passato, a partire da John F. Kennedy e fino alle presidenze Bush jr e Obama, non appare aperto ad alcuna convergenza bipartisan, riflettendo anche in questo settore la radicalizzazione delle rispettive posizioni.
Così, mentre la californiana Harris, di formazione politica e culturale liberal, esprime una linea interventista in favore degli studenti delle classi sociali più povere e di quelli LGBTQ+ a rischio di emarginazione, l’imprenditore newyorkese Trump, teorico dello Stato minimo e di una meritocrazia individualista e competitiva, promette al contrario di ridurre le tasse e la spesa pubblica a carattere sociale, compresa quella a sostegno delle scuole pubbliche. A suo giudizio chi è volonteroso e dotato (come il suo candidato vicepresidente JD Vance) ce la fa da solo, gli altri devono impegnarsi, e non è giusto che vengano aiutati.
Come si vede, due linee antitetiche, una liberale e riformista, con radici in Stuart Mill, l’altra iperliberista, con radici in Malthus e in Milton Friedman.
La scuola è balzata in prima linea nella campagna elettorale da quando Kamala Harris ha annunciato di aver scelto Tim Walz come suo candidato alla vicepresidenza. Walz, governatore del Minnesota, ha lavorato per circa due decenni nelle scuole pubbliche, come insegnante di geografia e allenatore di football, e come governatore ha sostenuto gli investimenti nell’istruzione pubblica: da ultimo, nel marzo 2023, ha firmato un disegno di legge per rendere i pasti scolastici gratuiti per tutti gli studenti delle scuole pubbliche.
Harris, ex senatore degli Stati Uniti e procuratore generale in California, ha meno esperienza diretta nel campo dell’istruzione rispetto al suo compagno di corsa. Ma i suoi precedenti suggeriscono che sosterrebbe politiche per rendere l’assistenza all’infanzia più accessibile, e promuovere un accesso più ampio all’istruzione superiore attraverso college comunitari gratuiti e condono dei prestiti. Come Walz, ha difeso scuole e insegnanti dalle accuse repubblicane di voler “indottrinare” i giovani; ha inoltre parlato della propria esperienza di trasporto in autobus a Berkeley, in California, come parte di un programma (il cosiddetto busing) volto a desegregare le scuole della città.
La candidatura di Harris e Walz ha ricevuto il sostegno (endorsement) dei due maggiori sindacati degli insegnanti, la National Education Association e l’American Federation of Teachers, che anche in questa occasione confermano la loro tradizionale preferenza per i candidati democratici.
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