Treu: riforma non tutta sbagliata, ma non c’è una lira

A una settimana dal via libera del Senato, la riforma Moratti continua a far discutere il mondo politico e quello della scuola. Per il segretario generale della Uil-scuola, Massimo Di Menna, la riforma Moratti “introduce diversi cambiamenti ma non tiene conto di una realtà molto semplice: una buona scuola la fanno dei buoni insegnanti che hanno bisogno di vedere riconosciuto il loro lavoro e valorizzata la loro professione”. Di Menna ne ha parlato con i giornalisti a margine dell’assemblea metropolitana convocata a Bari in occasione dello sciopero generale del comparto scuola, convocato da Cgil, Cisl, Uil e Snals per il 24 marzo prossimo.

“Se invece gli stipendi non aumentano – ha detto Di Menna – aumentano i precari e diminuiscono gli organici, aumenta innanzitutto l’incertezza. La riforma interviene modificando il numero delle ore e delle attività di insegnamento ma non dice come saranno modificate; quindi, ogni insegnante vive in una situazione di grande preoccupazione perchè non sa quali saranno le prospettive della propria professione e del suo posto di lavoro”. Dello stesso avviso il segretario nazionale della Cisl-scuola Alfonso Rossini, anche lui a Bari, che non esita a definire la riforma Moratti “un guscio vuoto”.

Una piccola apertura alla riforma arriva dall’ex ministro del lavoro Tiziano Treu. “La riforma della scuola non è tutta sbagliata. Quello che sta facendo la Moratti va anche bene, ma non c’è una lira e così diventa una presa in giro”. Treu è intervenuto oggi ad un convegno promosso da Unindustria Venezia e “Umana” sul tema del lavoro nella legalità.