Trasformazione digitale nelle scuole: la Risoluzione sulla modernizzazione dell’istruzione nell’UE

Riprendiamo la pubblicazione su tuttoscuola.com del documento “Trasformazione digitale nella scuola” di Giovanni Campagnoli ed Emanuela Negri. Di seguito una nuova parte.

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Come detto nella quarta parte del documento, è importante fondare l’agire strategico innovativo nella Scuola, su basi giuridiche. A questo scopo, può essere d’aiuto, avere come riferimento le linee guida della Risoluzione del Parlamento europeo del 12 giugno 2018 sulla modernizzazione dell’istruzione nell’UE[1].

Secondo questo Eurodocumento, altre fonti di informazioni accessibili affiancano la Scuola. Le tecnologie moderne hanno liberato l’istruzione, aperto opportunità per attività educative multidimensionali e creato uno spazio educativo. Una sfida importante consiste nel rendere la scuola il luogo più interessante di questo spazio. Il ruolo dei sistemi di istruzione è quello di formare una persona completa, che si realizzi in ambito professionale, sociale, culturale e civico in un ambiente diversificato e globale. La Raccomandazione sinteticamente richiama un cambiamento sia negli obiettivi (dai contenuti alle competenze, dall’istruzione all’educazione) che nel metodo (attività educative multidimensionali, v. di seguito Tab. 2).

Tab. 2. Risoluzione sulla modernizzazione dell’istruzione nell’UE

1. La conoscenza quale risorsa economica chiave e fonte di benessere per i cittadini e l’istruzione europea deve porsi come obiettivo fondamentale lo sviluppo del ragionamento, della riflessione e della curiosità scientifica, e deve essere in grado di approfondire gli elementi fondamentali di una cultura umanistica, artistica, scientifica e tecnica; ribadisce che essa deve formare, a partire dalla realtà concreta della vita locale, regionale, nazionale ed europea, per risolvere i problemi nazionali ed europei, nonché sensibilizzare sui problemi della comunità internazionale;

2. Cambiamenti nell’istruzione e sfide connesse, tra cui coinvolgimento nella società e dei genitori nella Scuola, disporre di risorse didattiche e metodi di insegnamento di qualità e moderni, insegnanti motivati e competenti, apprendimento permanente, piattaforme cooperative per l’apprendimento a distanza, nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC), in quanto strumenti per offrire nuove opportunità di istruzione, personalizzazione della didattica (tra cui i bisogni educativi speciali), motivazione degli allievi alla didattica digitale in quanto l’apprendimento delle competenze correlate dovrebbero essere un aspetto essenziale delle politiche di istruzione e riguardare anche le competenze civiche e il pensiero critico (rispetto ad es. alla valutazione delle fonti),  con lo sviluppo di approcci interdisciplinari, cooperativi e creativi ed il lavoro di squadra dei docenti volti a trasmettere ad alunni e studenti conoscenze e abilità, nonché competenze professionali, trasversali, generali, sociali e civiche, competenze linguistiche, con un accesso paritario ad un’istruzione inclusiva di qualità, dove il miglioramento dei risultati è compatibile, in media, con la promozione dell’eccellenza tra gli studenti di talento (da cui l’importanza di promuovere il potenziale delle persone); favorire la mobilità degli studenti ed attribuire importanza all’alfabetizzazione visiva quale nuova competenza per la vita, riconoscendo che nell’epoca attuale le persone comunicano molto di più attraverso le immagini che attraverso i mezzi tradizionali, promuovere la consapevolezza della propria salute, nonché il benessere fisico (sport) ed emotivo

3. Istruzione scolastica. Nonostante l’impatto delle nuove tecnologie sull’istruzione, la scuola debba rimanere un ambiente di apprendimento fondamentale in cui si sviluppino le potenzialità e in cui ogni individuo possa trovare spazio e tempo per la propria crescita personale e sociale, va promossa l’autovalutazione e l’uso di strumenti di feedback, il riconoscimento dell’apprendimento non formale e informale, volontariato ed attività socialmente utili, transizioni più agevoli tra i diversi percorsi educativi, l’apprendimento delle lingue,  incoraggia inoltre le iniziative educative e le attività extrascolastiche al fine di sostenere la realizzazione dei bisogni e degli interessi individuali degli studenti, creando al tempo stesso collegamenti con le comunità locali.

4. Istruzione superiore. Creazione di un ambiente europeo di istruzione superiore, promozione degli ISS e maggiore attenzione ai programmi di studio interdisciplinari e promozione, in parallelo, delle discipline della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria, dell’arte e della matematica (STEAM) nonché delle scienze umane e sociali, con un ruolo dell’istruzione basata sulla ricerca e della ricerca pedagogica.

5. L’insegnante come garante di un insegnamento di qualità. Gli insegnanti e le loro competenze, il loro impegno e la loro efficienza siano alla base dei sistemi di istruzione e l’importanza di riformulare e investire nella formazione permanente degli insegnanti di tipo pedagogica, psicologica e metodologica di alta qualità, anche attraverso la cooperazione internazionale e la collaborazione tra insegnanti, ricercatori e accademici. L’insegnante ha un ruolo chiave nel fornire un ambiente di apprendimento inclusivo che richiede l’adozione di una serie di metodi e approcci per soddisfare le diverse esigenze, consentendo così a tutti gli alunni di partecipare alla progettazione, alla realizzazione e alla valutazione dei loro risultati di apprendimento, riconoscendo la funzione essenziale degli insegnanti quali guide e tutori proattivi che insegnano a valutare le informazioni, assumono un ruolo di sostegno di fronte alle sfide e preparano i discenti alla vita. Va garantito a i docenti un ambiente scolastico favorevole, un funzionamento e uno sviluppo scolastici efficienti e una governance collaborativa, riconoscendo l’importante ruolo degli educatori e della cooperazione tra genitori, insegnanti e autorità scolastiche nell’ambito dell’istruzione formale, non formale o informale a sostegno delle generazioni attuali e future.

Si raccomanda di:

– potenziare la formazione linguistica ed interculturale dei docenti;
– creare sinergie tra la conoscenza degli insegnanti e il potenziale tecnologico degli alunni per ottimizzare i risultati di apprendimento;
inserire tirocini, guidati da tutori formati, nell’intero corso di studi degli insegnanti;
incoraggiare gli insegnanti e i dirigenti scolastici a promuovere e assumere un ruolo di guida nell’attuazione dell’innovazione nell’ambiente scolastico e nella promozione del relativo sviluppo.

Il “riavvio” della scuola potrà avvenire (e sarebbe importante) con una maggior consapevolezza del valore della presenza e delle relazioni (umane e di apprendimento), ma anche dei vantaggi di questa sperimentazione. C’è ora la grande possibilità di far decantare gli esiti (in termini di apprendimenti didattici, organizzativi, progettuali, etici) di questo tempo di emergenza e riportare quanto di positivo è stato ottenuto, in una scuola “normalizzata” (o quasi). Educarsi ai media permette ad esempio un mix tra didattica on line ed in presenza che non spaventa ad esempio rispetto ad una organizzazione più flessibile del tempo scuola o di alcune sue modalità (es. attività di recupero, sportelli individuali, ma anche colloqui di approfondimento per eccellenze, valorizzazione di percorsi di approfondimento sulla base di interessi personali degli studenti, ecc.). Una didattica on line asincrona per quanto riguarda le “spiegazioni”, con supporti di qualità ed una presenza per approfondimenti, esercitazioni e verifiche, potrebbe essere una buona soluzione, con – in itinere – web in air di monitoraggio del percorso.  Ma, esempi a parte, sarà la non standardizzazione del tempo scuola, la flessibilità degli spazi fisici di apprendimento (superando anche la disciplinarietà) e la personalizzazione dei percorsi, alcune tra le dimensioni chiave della fase di riavvio. Accompagnare i docenti quindi su strategie di qualità, efficaci, innovative, di engagement e più contemporanee rispetto ad una domanda di relazione, cooperazione, digitale e di creatività ben espressa dagli studenti.

Questo percorso di progettazione, programmazione ed accompagnamento con i docenti può guardare anche a prassi già sviluppate in altri ambienti: università on line, dual diploma, formazione aziendale, e-learning, Academy di imprese, video educational in streaming, da anni hanno sviluppato knowhow sul tema di questa didattica e sarebbe un peccato non considerare quanto già appreso.

 

[1]https://www.europarl.europa.eu/doceo/document/TA-8-2018-0247_IT.html