Trasferimenti del personale/2: quest’anno fino a 200 mila persone coinvolte

Dal 14 febbraio al prossimo 9 marzo, con un’appendice di altri 15-20 giorni per la gestione dei perdenti posto, comincia la stagione dei trasferimenti, un appuntamento che vede passare nelle sedi sindacali di tutta Italia migliaia di docenti e di personale Ata aspiranti ad un cambio di sede.

Mediamente ogni anno ottengono il trasferimento circa 80-90 mila insegnanti e 20-30 mila Ata (il 10% dell’intera categoria), ma altre migliaia non riescono ad ottenere il trasferimento, pur avendo presentato domanda. Si può stimare che complessivamente tentino il trasferimento di sede o il passaggio ad altro ruolo, con esito positivo o negativo, non meno di 150 mila persone. Quest’anno, nell’emergenza dei tagli di organico, potrebbero essere ben di più, forse 200 mila.

E’ difficile muoversi nel ginepraio delle schede da compilare, del calcolo di punteggi, dell’individuazione di preferenze, delle autocertificazioni e documentazione di titoli. E’ per questo che in tanti si rivolgono alle sedi sindacali in cerca dell’aiuto necessario per cambiare sede o migliorare la propria posizione di lavoro. E considerato che spesso gli iscritti hanno trattamenti di favore o gratuità di servizio, chi non lo è spesso decide in questa occasione di iscriversi al sindacato.

Si può stimare che mediamente ogni aspirante al trasferimento, tra servizio e iscrizione, spenda intorno ai 50 euro. Il business complessivo di questa operazione-trasferimenti può aggirarsi, dunque, intorno ai 10 milioni lordi di euro (20 miliardi delle vecchie lire). Si tratta di incassi lordi per i sindacati, perché le schede sono acquistate in blocco dalle editrici specializzate del settore o vengono prodotte in proprio. C’è comunque l’indotto, non trascurabile, dei nuovi iscritti. Un lavoro estenuante ma redditizio.