Torna il movimento del "buon senso"

Alcuni dei protagonisti dell’iniziativa che nell’ottobre del 2002 lanciò il movimento trasversale del “buon senso” per sostenere un pacchetto di riforme scolastiche da condividere in un’ottica bipartisan, sottraendole allo scontro frontale maggioranza-opposizione, tornano ora alla carica, con argomenti resi più convincenti dalla negativa esperienza che ha accompagnato le grandi riforme partisan tentate sia dal centro-sinistra (Berlinguer) sia dal centro-destra (Moratti).

Tra i promotori del documento, intitolato “Un patto per la scuola”, i due principali animatori dell’iniziativa del 2002, Vìttorio Campione, già capo della segreteria di Luigi Berlinguer, e Luisa Ribolzi, docente di sociologia nell’università di Genova. Firmano il nuovo documento anche Paolo Ferratini (Il Mulino), Franco Nembrini (CL) e Silvano Tagliagambe (Università di Cagliari), già promotori della precedente iniziativa, e inoltre Fiorella Farinelli (direttore generale MPI), Claudio Gentili (Confindustria) e Stefano Versari (Agesc).

Al documento aderiscono nomi importanti della politica, da Giuliano Amato a Franco Bassanini, dell’associazionismo professionale e sindacale dei dirigenti scolastici (Giorgio Rembado, ANP, Gregorio Iannaccone, ANDIS, e Roberto Pellegatta, DISAL), e del mondo universitario, compreso Giuseppe Bertagna, già superconsulente (deluso) del ministro Moratti.

I firmatari del documento denunciano “i falliti tentativi di realizzare una riforma che modifichi l’intero assetto del sistema e lo determini sino ai minuti dettagli“, e perciò suggeriscono di adottare “una logica ‘leggera’ di promozione delle innovazioni, con una cornice normativa organica ma flessibile, che fissi i punti essenziali e preveda la possibilità di modifiche successive“.