
Titolo V/2: Qualità e responsabilità, la doppia scommessa
Occorre, perciò, passare ai fatti e non nascondersi dietro l’alibi della paura delle ricadute del decentramento legislativo ed amministrativo sul settore scuola per continuare a coltivare la disillusione di sentir parlare di riforme, senza vederle mai realizzate. Per un nuovo destino della scuola, va, in primo luogo, cambiato il suo sistema di gestione amministrativa. Avere un’efficace gestione amministrativa del servizio è un presupposto essenziale per il miglioramento dei livelli di qualità degli esiti formativi.
E cambiare si può a condizione di non girare intorno alla questione: qualità del sistema educativo e responsabilità delle Regioni e degli enti locali, nonché delle istituzioni scolastiche. La prima va tutelata e promossa da tutti, la seconda praticata e, se e quando venisse a mancare… chi sbaglia paga.
La sfida vera da affrontare è delineare un sistema d’istruzione che sia meno complicato e più partecipato nella gestione, perché dovrà affrontare nuove e più complesse sfide educative.
Il dibattito sul federalismo scolastico va orientato in modo intelligente, non con dichiarazioni ad effetto (vedi la polemica Bersani-Gelmini) o sui costi del servizio ma sull’efficacia con cui viene garantito nelle varie aree del paese.
Opportunamente l’assessore all’istruzione dell’Emilia e Romagna Patrizio Bianchi nel “sollecitare il Ministro Gelmini a sottoscrivere la bozza dì accordo, peraltro già condivisa lo scorso 22 gennaio”, ha annunciato “la prossima formalizzazione di un progetto di legge regionale per definire modalità e strutture per esercitare le nuove funzioni in materia d’istruzione” che con l’attuazione del Titolo V saranno attribuite alla Regione.
Con l’Accordo, infatti, le Regioni assumono l’impegno di adottare una propria legislazione sulle materie che interessano la “vita” e l'”attività” della scuola. Si tratta in particolare di aree che toccano le leve di governo del sistema educativo a livello territoriale: programmazione della rete scolastica e dell’organizzazione del servizio, ruolo partecipativo delle autonomie scolastiche, dei soggetti sociali ed economici, istituzione di organismi di governance del sistema d’istruzione a livello regionale, provinciale e scolastico.
Obiettivo che non sarà mai raggiunto senza la condivisione dell’Accordo, che costituisce l’inizio di una fase di costruzione dell’intera impalcatura del sistema.
Solo gli utenti registrati possono commentare!
Effettua il Login o Registrati
oppure accedi via