Titolo V/1: Accordo complesso da chiudere con urgenza

Il Miur è chiamato a scendere in campo per concorrere attivamente ed urgentemente al perfezionamento  dell’Accordo che definisce la strategia complessiva per l’attuazione del Titolo V.

Dopo il confronto tecnico dello scorso 9 giugno presso la Conferenza Unificata, manca solo il sì definitivo del Ministero della Pubblica Istruzione sulla  modifica dei tempi di attuazione, individuati rispettivamente per la data del 31 ottobre 2010 per la presentazione del disegno di legge di ricognizione delle norme generali, dei principi fondamentali e di definizione dei livelli essenziali delle prestazioni, e per la data  del 30 giugno 2011 per l’adozione dei DPCM di trasferimento delle risorse umane, strumentali ed economiche per chiudere l’Accordo tra Governo, Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano attuativo del Titolo V della Costituzione per il settore istruzione.

Si tratta di un complesso tentativo di individuare e responsabilizzare i livelli di governo nazionale, regionale e locale chiamati a fornire il servizio d’istruzione. La riorganizzazione delle aree di competenza dei vari soggetti istituzionali che le regioni stanno faticosamente cercando di portare avanti, ormai da circa un quinquennio, per individuare il livello di governo ottimale, non comporta maggiori costi rispetto all’attuale gestione centralistica della spesa per l’istruzione. Il finanziamento delle funzioni che verranno trasferite con l’attuazione dell’Accordo comporta ovviamente la cancellazione dei relativi stanziamenti di spesa dal bilancio dello Stato.

Il Presidente della Conferenza Errani, intervenuto alle celebrazioni dei quarant’anni di elezioni regionali, ha riassunto così il fine della riforma “… lavoriamo ad un progetto istituzionale per un Paese più forte e coeso, consapevole del valore dei diversi territori“. Prospettiva confermata dal ministro degli affari regionali Fitto che ravvisa “… nella riforma del Titolo V della Costituzione forti e robusti elementi di autonomia regionale … basti pensare ai costi standard, alla definizione dei livelli essenziali, alla responsabilizzazione degli amministratori, al riequilibrio e perequazione dei fabbisogni“.