
Titolo V: la vera sfida per migliorare la scuola
L’applicazione del Titolo V per il settore istruzione può acquisire una visibile concretezza con la possibile condivisione, in sede tecnica presso la Conferenza Unificata, mercoledì 9 giugno, dell’Accordo quadro tra Governo, Regioni, Province, Comuni e Comunità montane.
Il testo dell’Accordo è la risultanza del lavoro congiunto, svolto in sede tecnica in Conferenza Unificata, tra tutti i soggetti istituzionali coinvolti che hanno manifestato una grande disponibilità al confronto.
E’ il momento adatto per attuare in forma graduale gli obiettivi di una riforma ambiziosa, necessaria per migliorare la qualità dell’offerta formativa scolastica in tutto il Paese. Un passaggio decisivo per favorire il confronto sulle politiche dell’istruzione e dell’istruzione e formazione professionale.
La riconfigurazione delle competenze disegna un sistema d’istruzione articolato su più livelli, orientato dal basso verso l’alto, ossia dalle autonomie scolastiche agli enti locali, alle Regioni, allo Stato.
La puntuale ripartizione delle competenze tra lo Stato, le Regioni, le Autonomie locali e scolastiche e la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni è la condizione per contenere il rischio che il federalismo, soprattutto quello fiscale, allarghi le distanze tra le aree geografiche.
L’attuazione del Titolo V pone le basi per il concreto esercizio delle potestà delle Regioni in merito alla distribuzione delle risorse umane nell’ambito dell’offerta d’istruzione e formazione e della rete scolastica, alla gestione regionale del servizio scolastico e formativo secondo criteri che garantiscono l’unitarietà del sistema educativo.
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