
Titolo V: la forza di crederci
La IX Commissione della Conferenza dei Presidenti delle Regioni, durante la riunione del 9 settembre ha mosso critiche, a maggioranza, al ministro Gelmini per il mancato coinvolgimento nella formulazione del provvedimento sui contratti di disponibilità. Esso doveva essere definito all’interno della Conferenza Unificata – secondo la coordinatrice pro-tempore della Commissione Ribaldi – che ha sottolineato anche la necessità di aprire un confronto con il Governo per definire una cornice comune ai provvedimenti che si intendono adottare a partire dalle rispettive competenze istituzionali.
Gli interventi d’integrazione e di potenziamento dell’offerta formativa, che debbono avere carattere aggiuntivo e non di ripristino di servizi tagliati, possono essere realizzati anche attraverso l’utilizzo delle competenze dei docenti precari della scuola, con la garanzia per il docente utilizzato di poter rifiutare successive chiamate per supplenze brevi.
La situazione dimostra che l’attuazione del Titolo V nell’ambito dell’istruzione potrebbe rappresentare la cornice entro la quale definire un piano di azioni per promuovere il ridisegno della missione istituzionale, il ruolo e le funzioni dello Stato e dei contesti istituzionali territoriali, rendendo coerente il nuovo quadro di competenze con l’azione in corso di riordino del sistema educativo.
L’Accordo Quadro, definito già in sede tecnica presso la Conferenza Unificata, può contribuire a creare le condizioni per la definizione di incisive politiche di concertazione Stato, Regioni ed autonomie locali.
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