‘The history boys’ e i test Invalsi: a che serve la preparazione scolastica?

La prendiamo alla lontana. È in questi giorni in scena al Teatro India di Roma il testo teatrale ‘The history boys’, commedia scritta da Alan Bennett nel 2004, vincitrice di 6 Tony Award, trasformata in film nel 2006, e riletta in italiano dalla compagnia Teatro dell’Elfo – Teatridithalia di Milano, in una realizzazione che ha vinto 3 Premi Ubu 2011, tra cui Miglior spettacolo.

La pièce racconta di un gruppo di adolescenti inglesi all’ultimo anno di college alle prese con gli esami di ammissione all’Oxbridge, ovvero agli esclusivi college di Oxford e di Cambridge.

Purtroppo, la scuola negli anni passati non è stata in grado di “piazzare” nessuno dei suoi migliori allievi nelle prestigiose università e il preside è molto preoccupato perché l’istituto possa perdere posizioni nelle classifiche delle scuole e vedere ridotti i suoi finanziamenti da parte dello Stato.

L’idea del dirigente scolastico, che non si cura per nulla nella commedia della trasmissione culturale ai ragazzi, è quella di affiancare all’insegnante di inglese, Hector, e a quella di storia, Mrs Lintott, un giovane e ambizioso insegnante, Irwin, affinché dia una “ripulita” allo stile degli studenti ragazzi rendendolo più brillante, “giornalistico” e spendibile al “supermercato del sapere”.

La dialettica che si sviluppa per tutto lo spettacolo quindi è quella tra i metodi di Hector e Mrs Lintott, dove domina un clima anticonformista, si citano a memoria poesie di Auden o Withman, ma anche vecchi film o canzoni, creando relazioni e connessioni oltre i percorsi consueti e preconfezionati e apparentemente senza una precisa finalità, e quello di Irwin, tutto teso al superamento dell’esame di ammissione, nel quale è necessario stupire gli esaminatori a tutti i costi, privilegiando l’interpretazione alla verità dei fatti, in modo da essere “notati” tra tanti elaborati e conversazioni ripetitivi e noiosi.

Irwin dunque non si fa scrupoli a chiedere agli allievi di trasformare gli stimoli culturali ricevuti dai primi due insegnanti in “chicche” da sfruttare per convincere i commissari d’esame della propria brillantezza, e alla fine riesce nella missione di condurre gli studenti all’ammissione.

Ora in questi giorni è tempo di esami Invalsi in Italia, e la trama di questo spettacolo sembra straordinariamente attuale. Il testo traspone in chiave narrativa la funzione e la finalità stesse della preparazione scolastica. Deve questa avere come principale obiettivo lo stimolo della curiosità degli studenti, oppure quello del superamento di esame e del raggiungimento di un livello certificato di apprendimento?

Si ha notizia che nelle classi in cui si svolgono le prove Invalsi, ci siano massicce simulazioni dei test, con il risultato sicuro di predisporre gli studenti verso una maggiore reattività in risposta ai questionari. Ma, al netto della indubbia esigenza di misurare i livelli di apprendimento generali dei nostri studenti, non è preocupante che la preparazione scolastica si pieghi a questo fine? 

‘The history boys’, uno spettacolo sotto ogni aspetto stimolante, impone più di una riflessione su questo tema, che d’altra parte è oggetto di dibattito a livello nazionale e internazionale.