Tempo sindacale: è ora di una valutazione

Una valutazione sull’attuale tempo sindacale Stante gli eventi che siamo costretti a registrare, andiamo sempre di più a convincerci che la propulsione sindacale debba andare, sempre di più, a stratificarsi in contatti culturali, sulle coscienze dei lavoratori e dei datori di lavoro sia essi pubblici che privati. – Così scrive in una nota Giacinto Sica, Segretario Generale
CISAL Lombardia
“La convinzione ci viene da come oggi i lavoratori sentono l’aggregazione in una Organizzazione Sindacale e da come i datori di lavoro, concepiscono il loro esseri tali nei confronti dei lavoratori. La percezione di questo attuale rapporto, la si acquisisce nelle modalità piuttosto apatiche con le quali le due parti, si pongono nel rapporto stesso.

Dopo vari anni di Costituzione Repubblicana, laddove le due parti “ascoltandosi” hanno concretizzata la democrazia della loro stessa essenza, oggi “l’ascolto ad intermittenza disarmonica” proposto ed effettuato da entrambe le parti, riduce alquanto il senso della democrazia, nella tenuta del rapporto. E sappiamo bene che democrazia è fonte di libertà, libertà di essere vivi nella prestazione e nella controprestazione lavorativa che porta all’affermazione dell’umana dignità.

E’ questa alta cultura di “rapportazione” che esalta l’immenso valore del concetto del lavoro che porta alla crescita delle condizioni socio-economiche di un popolo, se vuole definirsi civile, dove ognuno non opera solo per se stesso, ma anche per la comunità che gli sta intorno. Non possiamo non concludere che è su questa cultura che oggi bisogna convergere tutte le risorse mentali e spirituali, di tutte le presenze del mondo del lavoro, prima dei rifiuti da parte di chi deve dare e prima delle richieste, da parte di chi deve ricevere.