Tanto rumore per nulla?

Letizia Moratti in Europa (come commissaria), anzi al Tesoro, però “spacchettato”. Buttiglione in arrivo. Anzi no, fermi tutti, ministri e sottosegretari. Cambia solo Tremonti, sostituito dal suo alter ego tecnico Siniscalco.
Much ado about nothing” è il titolo di una famosa commedia di Shakespeare. E “molto rumore per nulla” potrebbe essere la sintesi di quello che è successo, anzi non successo, nella prolungata, estenuante vicenda della “verifica” di governo, che ha più volte messo in causa anche la titolarità del ministero di viale Trastevere. Alla fine (ma solo alla fine) Letizia Moratti ha fatto sapere che lei non ama lasciare nessun lavoro a metà, e che preferisce cercare di finire quello che ha iniziato.
Ma è proprio vero che non è successo niente? Intanto le voci relative all’assestamento della squadra di governo (del MIUR) avevano suscitato attese, e delineato strategie per la conduzione della politica scolastica nei due anni scarsi che mancano alla fine della legislatura. Si era parlato di una maggiore coesione politica che sarebbe derivata dall’arrivo alla Minerva, come sottosegretari, di Giuseppe Valditara, responsabile scuola di AN, e Beniamino Brocca, suo omologo nell’UDC: entrambi nei primi tre anni del governo Berlusconi non avevano mancato di far valere, dall’esterno, il peso dei loro distinguo, se non di veri e propri dissensi (Valditara, per esempio, chiese e ottenne il ripristino della quinquennalità dei licei, che il primo progetto Bertagna prevedeva di durata quadriennale; sono note le riserve di Brocca sul tutor e sulle “Indicazioni nazionali”).
E ora? Sfumata l’opportunità di compattare politicamente la squadra di governo (al MIUR, ma non soltanto), emerge con chiarezza ancora maggiore l’esigenza sì di “finire il lavoro”, ma di finirlo bene. Per farlo, Letizia Moratti dovrà curare i rapporti politici all’interno della maggioranza, selezionare le priorità, prendere qualche iniziativa per migliorare le relazioni con i sindacati, e soprattutto riguadagnare consenso nel mondo delle scuole, attraverso azioni che ne valorizzino l’autonomo apporto alla costruzione dei processi innovativi.